Invarianti relativistici
Gli invarianti relativistici sono grandezze che non dipendono dal sistema di riferimento inerziale considerato: tra i principali invarianti relativistici si annoverano il cosiddetto quadrato dell'intervallo relativistico (una misura spazio-temporale della distanza tra due eventi) e il quadrato del prodotto tra massa a riposo e velocità della luce.
Sappiamo già che la velocità della luce nel vuoto è una costante fisica che non dipende dal sistema inerziale considerato. La domanda che sorge spontanea è: esistono delle grandezze che non dipendono dal sistema inerziale considerato? In altre parole, esistono degli invarianti relativistici? E in caso affermativo, quali sono?
Come vedremo tra un istante, nei fenomeni relativistici esistono due importantissime grandezze che restano invariate a prescindere dal sistema di riferimento inerziale scelto per l'osservazione: il cosiddetto intervallo relativistico al quadrato e il quadrato del prodotto tra la massa a riposo e la velocità della luce (m02c2).
Invarianti relativistici: intervallo relativistico al quadrato e m02c2
In Relatività esistono delle grandezze che vengono definite invarianti perché rimangono sempre le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali. Una di queste grandezze è il cosiddetto intervallo relativistico al quadrato, definito nel modo seguente.
Presi due eventi e
, ognuno descritto dalle tre coordinate spaziali e da quella temporale, il quadrato dell'intervallo relativistico è definito in questo modo:
che, in forma più compatta, può anche essere scritto come:
La somma dei quadrati delle distanze tra ciascuna coordinata spaziale ci dà la distanza complessiva tra i due eventi, secondo le regole della geometria euclidea nello spazio (distanza tra due punti)
La formula del quadrato dell'intervallo relativistico può essere allora riscritta nella seguente forma:
dove è la norma del vettore
.
In altri termini potremmo esprimere la definizione del quadrato dell'intervallo relativistico affermando che è una misura della distanza tra due eventi nello spazio-tempo: l'intervallo relativistico tra due eventi dipende infatti sia dalla loro distanza spaziale, sia della loro distanza temporale.
Classificazione degli intervalli relativistici
La prima proprietà che si evince dalla definizione è che , pur essendo elevato al quadrato, può anche assumere valore negativi per via del segno meno che compare tra i due termini a secondo membro. A seconda del segno che assume, si ha la seguente classificazione:
- : diremo che l'intervallo è di tipo tempo;
- : diremo che l'intervallo è di tipo spazio;
- : diremo che l'intervallo è di tipo luce.
Tale nomenclatura possiede una motivazione semplice:
- per l'intervallo tipo tempo, la distanza temporale è maggiore rispetto a quella spaziale
. Questo vuol dire che i due eventi possono essere collegati da un segnale che viaggia a velocità inferiore alla velocità della luce, cosicché un evento può essere causa dell'altro.
- Si ha l'esatto contrario per l'intervallo tipo spazio dove è maggiore di
. In questo caso i due eventi non possono essere collegati in nessun modo perché sarebbe necessario un segnale che viaggia più veloce della luce. I due eventi non sono quindi legati da nessun rapporto di causa-effetto.
- Abbiamo infine un intervallo tipo luce quando si realizza . L'intervallo relativistico si annulla solo per raggi di luce che si muovono a velocità uguale a
. Per essi infatti lo spazio percorso tra il punto in cui viene emesso il segnale luminoso e il punto in cui viene ricevuto è uguale alla velocità
per il tempo impiegato
(è il principio che abbiamo usato nella dimostrazione delle trasformazioni di Lorentz). Se l'intervallo è di tipo luce, due eventi possono essere legati da un principio di causa-effetto solo tramite un segnale luminoso.
Perché l'intervallo relativistico al quadrato è un invariante relativistico
Vediamo ora perché il quadrato dell'intervallo relativistico è un invariante relativistico. Consideriamo il caso più semplice in cui il primo evento ha coordinate e il secondo
in un certo sistema di riferimento inerziale. In tale sistema, abbiamo:
In un altro sistema di riferimento inerziale gli stessi eventi avranno coordinate e
e sono legate alle coordinate del primo sistema dalle trasformazioni di Lorentz. Nel secondo sistema di riferimento allora avremo un intervallo al quadrato che possiamo scrivere nel modo seguente:
Tramite le trasformazioni di Lorentz, otteniamo:
Come vedete i due intervalli sono identici in entrambi i sistemi di riferimento inerziali. Nel passaggio da un sistema ad un altro, le singole distanze spaziali e temporali possono variare, ma il quadrato dell'intervallo relativistico rimane invariato.
L'invariante relativistico per energia e quantità di moto
Un altro importantissimo invariante relativistico coinvolge l'energia totale relativistica e la quantità di moto relativistica, e discende dalla relazione già vista quando abbiamo presentato il teorema di Pitagora relativistico
La quantità m02c2 rimane invariata in tutti i sistemi di riferimento inerziali, anche se l'energia totale e la quantità di moto singolarmente possono variare secondo le rispettive trasformazioni di Lorentz.
Nella prossima lezione (la penultima del corso di Relatività Ristretta) riguarderà i diagrammi spazio-tempo di Minkowski. Come al solito invitiamo chiunque sia in cerca di esercizi svolti ad usare la barra di ricerca interna: qui su YM ci sono migliaia di esercizi risolti e spiegati nel dettaglio. ;)
Buona Fisica a tutti!
Alessandro Catania (Alex)
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