Lavoro nel moto rotatorio

Esattamente come abbiamo definito una grandezza chiamata lavoro per i moti traslazionali, possiamo fare altrettanto per i moti rotazionali. Il protagonista di questa lezione sarà proprio il lavoro nel moto rotatorio.

Se un corpo viene messo in rotazione da una forza, essa compie lavoro perché produce uno spostamento. Questa volta però non si tratta di uno spostamento lineare ma piuttosto di uno spostamento angolare: sotto l'effetto della forza il corpo ruota descrivendo un certo angolo.

Espressione del lavoro nel moto rotatorio

Consideriamo un corpo rigido che ruota attorno a un asse fisso. Sul corpo consideriamo un punto P su cui viene esercita la forza, che mette in rotazione il corpo attorno a un asse passante per il punto O e perpendicolare al piano cartesiano Oxy. In parole povere l'asse di rotazione è l'asse z.

Lavoro moto rotatorio

Supponiamo che sotto l'azione della forza F il punto P si sposti di un tratto ds, cioè di un arco di circonferenza infinitesimo. Dalla definizione di angolo in radianti l'arco ds può essere scritto come il prodotto del raggio per l'angolo infinitesimo dθ sotteso dall'arco ds.

ds = rdθ

Dato che stiamo considerando uno spostamento angolare infinitesimo possiamo approssimare ds con un tratto lineare. Tale segmento infinitesimo sarà tangente alla circonferenza passante per P con centro in O, dunque perpendicolare al raggio OP.

In accordo con la definizione di lavoro come prodotto scalare della forza per lo spostamento, il lavoro nel moto rotatorio prodotto dalla forza per spostare il punto P lungo il tratto ds è dato dal prodotto del modulo della forza per il modulo dello spostamento per il coseno dell'angolo compreso tra i due vettori.

Dalla Trigonometria le formule degli angoli associati ci ricordano che il coseno dell'angolo compreso tra F e ds è uguale al seno dell'angolo complementare. Giungiamo così alla formula

dL = Fsin(α) ds

Sostituiamo lo spostamento ds con l'espressione scritta in precedenza

dL = Fsin(α)rdθ

Se riordiniamo i termini nel modo seguente

dL = (rFsin(α))dθ

ci accorgiamo che il termine tra parentesi è uguale al modulo del momento della forza F, in accordo con la definizione. Possiamo allora riscrivere il lavoro nella seguente forma:

dL = M_zdθ

dove con la scrittura M_z abbiamo voluto evidenziare che il momento della forza è rappresentabile con un vettore diretto lungo l'asse z. Non dimentichiamoci che, da un punto di vista vettoriale, il momento di una forza è sempre un vettore perpendicolare al piano individuato dalla forza e dal braccio.

Ora, il lavoro totale compiuto nel moto rotatorio per uno spostamento angolare da un angolo iniziale θ_i ad uno finale θ_f è dato dal seguente integrale:

L = ∫_(θ_i)^(θ_f)M_zdθ

La formula del lavoro nel moto rotatorio che abbiamo appena ricavato, e che viene espressa mediante l'integrale, è la più generica possibile perché tiene conto della variabilità del momento della forza M_z rispetto al tempo. Se però dovesse essere costante, allora potremmo portare M_z fuori dal segno di integrale e la formula del lavoro diventerebbe più semplicemente:

L = M_(z)(θ_f-θ_i)

dove θ indica l'angolo descritto dal punto P in rotazione attorno all'asse z.

Corrispondenza tra lavoro traslazionale e lavoro rotazionale

La formula generale ci dovrebbe ricordare qualcosa che abbiamo già visto, infatti il lavoro nel caso dei moti traslazionali unidimensionali è dato da:

L = ∫_(x_i)^(x_f)F(x)dx

Notiamo che c'è una strettissima somiglianza tra le due espressioni. La struttura è esattamente la stessa, solo che le grandezza traslazionali sono state sostituite dalle corrispondenti rotazionali. Ecco che allora le posizioni iniziale x_i e finale x_f vengono sostituite dagli angoli iniziale θ_i e finale θ_f.

Inoltre la forza che muoveva il corpo lungo una traiettoria rettilinea è stata sostituita dal momento della forza, che fa ruotare il corpo attorno a un asse fisso.

Come avrete sicuramente intuito, questa continua corrispondenza tra le grandezze e le leggi per i moti traslazionali e quelli rotazionali sarà una costante in tutte le lezioni riguardanti la Dinamica rotazionale. ;)


Non perdetevi la lezione successiva: continueremo nel parallelo tra la Dinamica traslazionale e quella rotazionale e passeremo ad occuparci dell'energia cinetica rotazionale. Intanto se volete allenarvi sappiate che su YM ci sono tantissimi esercizi svolti e che potete reperire tutto quello che vi serve con la barra di ricerca interna. ;)

Buona Fisica a tutti!

Alessandro Catania (Alex)

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