Forme di indecisione per successioni

Abbiamo studiato l'algebra dei limiti di successioni e l'algebra degli infiniti e degli infinitesimi per le successioni. Essi ci forniscono i primi strumenti per affrontare lo studio dei limiti di successioni, ma ci sono casi per i quali è necessario approfondire la questione. Consideriamo ad esempio

 

lim_(n → ∞) √(n^2+1)-n

 

In una prima analisi, affermiamo che il limite è della forma [+∞-∞], ma quale valore dobbiamo attribuire a tale "simbologia"? Proviamo a risolvere il limite con una razionalizzazione "al contrario"

 

beginalign* lim_(n → ∞)√(n^2+1)-n = lim_(n → ∞)((√(n^2+1)-n)(√(n^2+1)+n))/(√(n^2+1)+n) = ; = lim_(n → ∞)(1)/(√(n^2+1)+n) = [(1)/(+∞)] = 0 endalign*

 

 

Potremmo (erroneamente) pensare di associare al simbolo [+∞-∞] il valore 0, ma purtroppo non è così. Il seguente esempio annienterà le nostre prime impressioni.

 

lim_(n → ∞)n^2-n

 

Siamo di fronte al caso: [+∞-∞], l'esperienza pregressa ci induce a pensare che esso valga zero. Se però mettiamo in evidenza n^2 avremo:

 

beginalign*lim_(n → ∞)n^2-n = lim_(n → ∞)n^2(1-(1)/(n)) ; = [+∞·1] = +∞ endalign*

 

Nonostante i due limiti si presentino nella forma [+∞-∞], abbiamo due diversi risultati. Non potendo dare a priori un valore al simbolo [+∞-∞] diremo che questa è una forma di indecisione o forma indeterminata. Di seguito riportiamo i simboli che stanno ad indicare i casi che necessitano uno studio più approfondito:

 

[+∞-∞], , ,[(∞)/(∞)], , ,[(0)/(0)], , , [1^(∞)], , , [0^0], , ,[∞^(0)], , ,[0·∞]

 

Ci chiediamo quale siano i modi per risolvere queste forme di indecisione, e a questo proposito la risposta è pronta e servita: i metodi di risoluzione sono del tutto analoghi a quelli visti nel caso delle funzioni, dunque vi invitiamo a dare un'occhiata alla lezione sui metodi di risoluzione delle forme di indecisione. La lezione del link è riferita ai limiti di funzioni reali, che comunque presenta strategie valide anche nel caso delle successioni.

 

Naturalmente, bisogna avere abilità algebriche per risolvere i limiti, e tale capacità si acquisisce solo con l'esercizio costante. Non scoraggiarti alle prime avversità, inizia in modo graduale, partendo dai limiti più semplici e via via risolvendone sempre di più elaborati. Con pazienza pachidermica ed insistenza riuscirai a risolvere limiti che prima ti sembravano impossibili.

 

A questo punto potresti pensare che la lezione si concluda qui. E invece no Wink perché c'è un aspetto importantissimo di cui dobbiamo parlare...

 

Il teorema ponte

 

L'occhio attento avrà notato che tra i metodi di risoluzione delle forme di indecisione nel caso delle funzioni c'è un mezzo molto potente: la regola di De l'Hopital.

 

Che problemi ci sono nell'utilizzo del metodo del Marchese? Se ne rileggi attentamente le ipotesi, ti renderai conto che abbiamo a che fare con funzioni reali, in cui x è una "variabile continua", che "vive" in un sottoinsieme di numeri reali, nelle successioni invece la variabile n è discreta e vive in un sottoinsieme illimitato di N.  Inoltre interviene la derivata di una funzione reale, concetto  che non è definito per le successioni. Sotto opportune ipotesi è  però possibile aggirare questi ostacoli, sussiste infatti il teorema ponte o teorema di collegamento.

 

Vediamone l'enunciato: siano

 

1) f:I ⊆ R longrightarrow R una funzione reale

 

2) x_0∈ barI

 

3) ell∈R U -∞,+∞

 

Diremo che:

 

lim_(x → x_0) f(x) = ell 

 

se e solo se per ogni successione reale (x_n)_(n∈N) tale che

 

4) x_n∈ I ∀ n∈N 

 

5) x_n ne x_0 ∀ n∈N 

 

6) lim_(n → ∞)x_n = x_0

 

si ha che:

 

lim_(n → ∞)f(x_n) = ell

 

La dimostrazione di tale teorema verrà omessa in questa sede, ma se ti serve ne abbiamo parlato qui: teorema ponte - click!.

 

 

Sostanzialmente questo teorema crea un collegamento (da qui il nome) tra i limiti di funzioni ed i limiti di successioni ed ha notevoli implicazioni, tra queste troviamo quella che ci serve...

 

Supponiamo di avere una successione (a_n)_(n∈N) = ((f(n))/(g(n)))_(n∈N)  dove f:[0,+∞) longrightarrowR, , , g:[0,+∞) longrightarrowR, supponiamo inoltre di voler calcolare il limite:

 

lim_(n → ∞)a_n = lim_(n → ∞)(f(n))/(g(n))

 

grazie al suddetto teorema abbiamo l'uguaglianza tra i seguenti limiti:

  

lim_(n → ∞)a_n = lim_(n → ∞)(f(n))/(g(n)) = lim_(x → ∞)(f(x))/(g(x))

  

invece di studiare il limite della successione, potremo passare al limite di funzione:

 

lim_(x → ∞) (f(x))/(g(x))

 

per cui è possibile utilizzare la regola di De l'Hopital, sempre se le ipotesi del Marchese sono rispettate.

 

Nota importante: molti professori universitari bandiscono l'utilizzo di De l'Hopital per le successioni (e sinceramente... anch'io). Utilizzatelo con estrema cautela, ok?. :)

 

 


 

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