Criterio del confronto per serie
In questa lezione vedremo il criterio del confronto per le serie, a volte conosciuto col nome di criterio di Gauss per le serie numeriche. Non perdiamoci in chiacchere: vediamo subito cosa dice per poi commentarlo abbondantemente e darvi qualche dritta sul suo utilizzo.
Criterio del confronto per le serie numeriche
Siano e
due serie a termini (definitivamente) positivi. Se
vale definitivamente, possiamo dire che:
- se diverge (positivamente) allora
diverge (positivamente);
- se converge allora
converge.
Cominciamo con alcune importanti osservazioni.
1) definitivamente vuol dire che tale disuguaglianza non deve valere necessariamente per ogni
, ma deve valere da un certo indice in poi. Sentirete molto spesso quando si parla di serie la parola "definitivamente". La corretta "traduzione" di questa parola è: "da un certo punto in poi".
2) In "diverge positivamente" la parola "positivamente" è messa fra parentesi e in alcuni libri di testo è addiruttura omessa. Questo perché essendo per ipotesi le serie e
a termini positivi, come tali se dovessero divergere, necessariamente divergeranno positivamente.
3) Se in un esercizio dovessimo trovarci di fronte ad una serie a termini negativi cosa facciamo?
Abbiamo già visto nella lezione sulle serie di segno costante come trasformare una serie a termini negativi in una a termini positivi, eventualmente potete darci un'occhiata se non sapeste come fare. Fatto ciò possiamo tranquillamente utilizzare il criterio del confronto.
4) L'enunciato del criterio del confronto ha al suo interno due serie, mentre negli esercizi avremo sempre da studiare il carattere di una sola serie.
Sembrerebbe quindi inutilizzabile da un punto di vista pratico...Non è così! Tale criterio è uno fra i più usati. Basta conoscere un po' di serie dal comportamento noto, e di sicuro tra queste troviamo: la serie geometrica, la serie armonica e la serie armonica generalizzata.
5) Invece di fornirvi la dimostrazione del criterio (che trovate ben fatta su un qualsiasi libro di testo) vogliamo suggerirvi un trucchetto per ricordarlo. Molti infatti spesso una volta giunti al punto si hanno difficoltà nel ricordare le due implicazioni del criterio del confronto, e impararle a memoria serve a poco sia perché la memoria a volte può farci brutti scherzi, sia perché col tempo le cose si dimenticano.
Cosa significa l'ipotesi ? Che la "quantità"
è più piccola della "quantità"
o equivalentemente che la "quantità"
è più grande della "quantità"
. Dunque se la serie
esplode (cioè diverge positivamente) allora necessariamente dovrà divergere positivamente anche la serie
perché a parità di indice la "quantità"
è più grande della "quantità"
. L'altra implicazione di può ricavare in modo del tutto analogo.
Esempi sul criterio del confronto per serie numeriche
A) Proviamo a determinare il carattere della serie
Verifichiamo innanzitutto che sia soddisfatta la condizione necessaria di convergenza. Poiché
essa è soddisfatta e quindi non possiamo dir nulla sul carattere della serie.
Si vede facilmente che la serie è a termini positivi infatti a numeratore abbiamo un 1 che è di sicuro maggiore di zero e a denominatore abbiamo un quadrato a cui è aggiunta una quantità positiva
(
va da
a
).
Ora procediamo con il criterio del confronto e consideriamo la maggiorazione
certamente valida perché a primo membro a si aggiunge la quantità positiva
e quindi il tutto sarà sicuramente maggiore del solo
.
Passando ai reciproci ne ricaviamo
e prendendo
ci siamo ricondotti nelle ipotesi del criterio del confronto: .
Dato che la serie è convergente, per il criterio del confronto la serie di partenza converge.
Errori che capita di commettere
1) Non verificare che la serie data è a termini positivi. Ricordate infatti che il criterio del confronto è applicabile a patto che la serie sia a termini positivi.
2) Nell'osservare il termine generale
potremmo giustamente dire che
e quindi
.
Posto avremmo anche in questo caso
, con
serie numerica divergente positivamente (vedi serie armonica). In questo caso dire che per il criterio del confronto la serie di partenza diverge positivamente sarebbe un gravissimo errore! Infatti sapendo che
il criterio ci dice che se
converge allora
converge, ma non ci direbbe nulla se la serie
dovesse divergere.
Attenzione dunque alle due implicazioni fornite da tale criterio!
B) Stabilire il carattere della serie
Lasciamo a voi la verifica della condizione necessaria di convergenza e del fatto che la serie data è a termini positivi, e andiamo dritti al sodo. Osseviamo che, essendo la funzione seno una funzione limitata e in particolare , a numeratore risulta:
Mentre a denominatore, ovviamente:
Ne ricaviamo
per cui abbiamo trovato una serie maggiorante: , con
.
Quest'ultima è una serie geometrica di ragione e come tale converge. Il criterio del confronto garantisce che la serie di partenza converge.
Sarebbe bello poter chiudere la lezione elencandovi tutti e soli i casi in cui è utilizzabile il criterio del confronto. Ciò però non è possibile per il semplice fatto che per studiare il carattere di una serie esistono svariati criteri e spesso capita che per la stessa serie vadano bene più criteri. Inoltre, come abbiamo visto in concreto nell'esempio A), occorre scegliere la serie giusta con la quale confrontare la serie di partenza.
Possiamo solamente dirvi che il criterio del confronto serve molto, e che ci vuole un po' di esercizio per allenare l'occhio e vedere eventuali maggiorazioni e/o minorazioni.
Gli ultimissimi consigli:
- conoscere bene le serie di cui è noto il comportamento;
- ricordare che se in generale allora
e viceversa;
- ricordare quali tra le funzioni elementari sono funzioni limitate.
Nella prossima lezione vedremo il criterio del confronto asintotico, e nel frattempo per eventuali dubbi o domande le migliaia e migliaia di problemi risolti su YM sono a vostra disposizione. Usate la barra di ricerca, ed eventualmente aprite una discussione nel Forum.
Buon proseguimento su YouMath,
Giuseppe Carichino (Galois)
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