Metodo degli invarianti
Il metodo degli invarianti è un procedimento alternativo che permette di ridurre una conica non degenere alla forma canonica molto più velocemente rispetto al classico metodo del cambiamento di coordinate.
Nella precedente lezione abbiamo spiegato come ridurre una conica alla forma canonica mediante una duplice trasformazione del sistema di riferimento. Dagli esempi proposti abbiamo visto che si tratta di un procedimento abbastanza laborioso, che però ha il pregio di consentire il passaggio dal nuovo al vecchio sistema di coordinate.
Una strada alternativa e sicuramente molto più veloce per ridurre una conica alla forma canonica è data dal metodo degli invarianti. Badate bene, però, che questa tecnica fornisce direttamente l'equazione in forma canonica e non permette di tornare al sistema di coordinate iniziale.
Invarianti di una conica
Consideriamo l'equazione di una conica non degenere in un sistema di riferimento cartesiano ortonormale
e scriviamo le due matrici associate alla conica
Gli invarianti della conica sono, per definizione, i seguenti scalari:
dove sono i determinanti delle matrici associate alla conica, e
indica la traccia della matrice
.
In particolare:
si dice invariante cubico;
è detto invariante quadratico;
si dice invariante lineare.
La terna
prende il nome di terna di invarianti della conica .
Si può dimostrare che, moltiplicando entrambi i membri dell'equazione della conica per un numero reale
non nullo, gli invarianti
si tramutano in
. Le terne di invarianti
di dicono terne equivalenti.
Teorema sull'equivalenza tra terne di invarianti
La riduzione di una conica alla forma canonica con il metodo degli invarianti si basa sul seguente teorema, di cui omettiamo la dimostrazione.
Data una conica non degenere in un riferimento cartesiano ortonormale , di equazione
sia la corrispondente terna di invarianti. Passando a un nuovo riferimento
, l'equazione di
nel nuovo sistema di coordinate presenta una terna di invarianti
equivalente alla terna
, ossia esiste un numero reale
tale che
Riduzione di una conica alla forma canonica col metodo degli invarianti
Abbiamo ora tutto quello che ci serve per spiegare dettagliatamente come si riduce una conica alla forma canonica col metodo degli invarianti.
Per fornire una spiegazione quanto più chiara possibile abbiamo deciso di distinguere due casi: quello in cui è una conica a centro (ellisse o iperbole) e quello in cui
è una parabola.
Metodo degli invarianti per le coniche a centro (ellissi o iperboli)
Consideriamo l'equazione di una conica a centro in un riferimento cartesiano ortonormale
e sia la corrispondente terna di invarianti.
Nella precedente lezione abbiamo visto che in un opportuno riferimento l'equazione in forma canonica di
è del tipo
con numeri reali non nulli. Vogliamo determinare i valori dei parametri
usando solo gli invarianti della conica
.
Le matrici associate a sono
e quindi la terna di invarianti riferita a è
Per il teorema sull'equivalenza tra terne di invarianti segue che
sono equivalenti, ossia esiste un numero reale tale che
Dalle prime due equazioni ricaviamo
Osserviamo ora che , infatti
è il determinante della matrice
associata alla conica
, che è non degenere, e quindi
.
Anche , per cui possiamo dividere entrambi i membri della precedente equazione per
Sostituendo tale valore nelle ultime due equazioni del sistema si ricava
Abbiamo così espresso la somma e il prodotto dei parametri incogniti in funzione degli invarianti della conica . Facendo riferimento alla vecchia regola della somma per prodotto tra monomi, possiamo ricavarne
risolvendo l'equazione di secondo grado
Esempio sulla riduzione alla forma canonica di una conica a centro col metodo degli invarianti
Riprendiamo uno degli esempi della precedente lezione, in cui veniva assegnata l'equazione dell'ellisse
Abbiamo già provveduto a ridurre alla forma canonica col metodo del cambiamento di coordinate; proviamo ora ad applicare il metodo degli invarianti.
Svolgimento: le matrici associate alla conica sono
Gli invarianti di sono quindi
L'equazione canonica dell'ellisse è della forma
dove, a meno dell'ordine, sono le soluzioni dell'equazione
ossia
le cui soluzioni sono
Ponendo ad esempio
possiamo concludere che l'equazione canonica della conica è
Osservazione (Ordinamento dei parametri)
Nulla ci vieta di invertire il valore dei parametri, ossia di imporre
L'equazione che ne scaturisce
rappresenta ancora una volta la medesima ellisse, solo che in questo caso le coordinate del riferimento sono invertite rispetto a .
Metodi degli invarianti per le coniche non a centro (parabole)
Occupiamoci del caso delle parabole, e scriviamo al solito la generica equazione di una conica
con riferimento a un sistema cartesiano ortonormale . Sia quindi
la terna di invarianti associati a
.
Osserviamo fin da subito che, essendo una parabola, l'invariante quadratico
è nullo, dunque la terna di invarianti riferita a
è
.
In un opportuno sistema di riferimento l'equazione in forma canonica di
si presenta in una delle seguenti forme
con .
La differenza tra le due equazioni è che la prima descrive una parabola con asse coincidente con l'asse , mentre la seconda è una parabola con asse coincidente con l'asse
.
Entrambe le equazioni sono in forma canonica. Scegliamone una:
Come per le coniche a centro, vogliamo ricavare il valore del parametro mediante gli invarianti della conica
.
Le matrici associate a sono
La terna di invarianti riferita a è
e per il teorema sull'equivalenza tra le terne di invarianti segue che
sono equivalenti. Esiste quindi un numero reale tale che
Dalla seconda equazione risulta
cosicché, sostituendolo nella prima, si ottiene
La soluzione banale va ovviamente scartata; rimane
Tale relazione che permette di ricavare il valore del parametro dagli invarianti della parabola
.
Osservazione (Scelta del segno e della forma canonica)
Tenendo a mente che abbiamo scelto la forma canonica con asse verticale, nella precedente formula il segno determina lo sviluppo della parabola verso l'alto (-) o verso il basso (+).
Se avessimo deciso di lavorare con la forma canonica ad asse orizzontale saremmo giunti alla medesima formula e a una conclusione analoga, con la differenza che in tal caso il segno nella formula avrebbe determinato uno sviluppo della concavità verso sinistra (+) o verso destra (-).
Esempio sulla riduzione alla forma canonica di una parabola col metodo degli invarianti
Classificare la conica di equazione
e ridurla alla forma canonica con il metodo degli invarianti.
Svolgimento: per classificare la conica è sufficiente scrivere le matrici associate
e calcolarne i determinanti
quindi è non degenere, inoltre
e quindi è una parabola.
Gli invarianti associati a sono
Consideriamo come equazione canonica della parabola
dove è dato da
Scegliendo il segno meno, così da avere uno sviluppo verso l'alto, possiamo concludere che l'equazione canonica di è
Non abbiamo altro da aggiungere se non consigliarvi di leggere la prossima lezione, in cui parleremo dei fasci di coniche e chiuderemo definitivamente la parte del corso dedicata alle coniche.
Buon proseguimento su YouMath,
Giuseppe Carichino (Galois)
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