Omomorfismo, endomorfismo, isomorfismo, monomorfismo, epimorfismo
In Algebra Lineare il concetto di omomorfismo coincide con quello di applicazione lineare; per intenderci, in questo contesto i termini applicazione lineare e omomorfismo vengono usati come sinonimi.
Nello studio delle trasformazioni lineari si distinguono vari tipi di omomorfismo sulla base delle proprietà di iniettività, suriettività e biiettività della trasformazione considerata; in particolare si introducono i concetti di monomorfismo, epimorfismo, isomorfismo e automorfismo.
In questa lezione richiameremo il concetto di omomorfismo per poi definire le diverse classi di omomorfismo, elencare le proprietà che le caratterizzano e mostrarvi qualche esempio. Parleremo infine di un'ulteriore famiglia di omomorfismi, definiti su uno spazio vettoriale e a valori nel medesimo spazio vettoriale: gli endomorfismi o operatori lineari.
Definizione di omomorfismo
In Algebra Lineare il concetto di omomorfismo coincide con la nozione di applicazione lineare. Nello specifico, considerati due spazi vettoriali e
definiti su un campo
e un'applicazione
, quest'ultima si dice un omomorfismo tra gli spazi vettoriali
e
se gode delle proprietà di additività ed omogeneità:
1) presi due qualsiasi elementi , l'immagine della somma è uguale alla somma delle immagini
2) L'immagine del prodotto tra un qualsiasi elemento dello spazio
e un qualsiasi scalare
del campo
è uguale al prodotto tra lo scalare e l'immagine di
Nelle precedenti lezioni abbiamo visto decine di esempi, quindi procediamo riportando le definizioni.
Tipi di omomorfismo: monomorfismo, epimorfismo, isomorfismo, endomorfismo e automorfismo
Nell'introdurre i vari tipi di omomorfismo, nel prosieguo della lezione supporremo che sia un omomorfismo definito tra due spazi vettoriali
e
su un campo
.
Oltre alle definizioni, per ciascun tipo di omomorfismo riporteremo un esempio e le proprietà che lo caratterizzano, che saranno utili nella risoluzione degli esercizi. A tal proposito prima di procedere è bene tenere a mente il teorema delle dimensioni e sapere come si determinano dimensione e base del nucleo e dell'immagine di un'applicazione lineare.
Monomorfismo
Diciamo che è un monomorfismo se è un omomorfismo iniettivo, cioè se elementi distinti di
mediante
hanno immagini distinte.
Proprietà dei monomorfismi
1) Un monomorfismo ha il nucleo costituito dal solo vettore nullo
Questa proprietà discende dal teorema, enunciato e dimostrato nella lezione sul nucleo, secondo cui un'applicazione lineare è iniettiva se e solo se ha nucleo banale.
2) In un monomorfismo la dimensione dell'immagine uguaglia la dimensione del dominio
Dal teorema delle dimensioni sappiamo infatti che
In un monomorfismo il nucleo è banale, ossia ha dimensione 0, e quindi
Esempio di monomorfismo
è un monomorfismo.
Per giungere a tale conclusione possiamo procedere in due modi: calcolare una base del nucleo di risolvendo il sistema lineare omogeneo
oppure calcolare la dimensione dell'immagine di , che è data dal rango di una delle matrici associate all'applicazione
.
Se risolviamo il sistema, ad esempio col metodo di sostituzione, otteniamo la sola soluzione banale
il che ci porta a concludere che .
Se invece optiamo per il calcolo della dimensione dell'immagine è sufficiente scrivere la matrice associata a rispetto alle basi canoniche di dominio e codominio
calcolarne il rango
e osservare che è uguale alla dimensione del dominio .
Epimorfismo
è un epimorfismo se è un omomorfismo suriettivo, cioè se ogni elemento del codominio
è l'immagine di un elemento del dominio
.
Proprietà degli epimorfismi
1) In un epimorfismo l'immagine coincide col codominio, e quindi immagine e codominio di hanno la stessa dimensione.
Questa caratteristica è un'immediata conseguenza della definizione di suriettività.
2) Se è un epimorfismo, la dimensione del dominio è maggiore o al più uguale della dimensione del codominio.
Dal teorema delle dimensioni applicato a un epimorfismo deduciamo infatti che
La dimensione del nucleo è sicuramente maggiore o al più uguale a zero e quindi, necessariamente
Badate bene che non vale il viceversa, ossia non tutte le applicazioni lineari tali che
sono epimorfismi.
Esempio di epimorfismo
La trasformazione lineare definita da
è un epimorfismo.
Osserviamo anzitutto che i vettori preimmagine sono gli elementi della base canonica di , dunque
, che è un'applicazione definita definita da immagini di vettori, esiste ed è unica.
Premesso ciò possiamo scrivere la matrice associata rispetto alle basi canoniche di dominio e codominio
Il minore di ordine 2 che si estrae da eliminando l'ultima colonna è non nullo
per cui ha rango 2, di conseguenza
e quindi è un epimorfismo.
Isomorfismo
prende il nome di isomorfismo se è un omomorfismo biiettivo, cioè se per ogni vettore
esiste un unico elemento del dominio che ha per immagine
.
Ovviamente un isomorfismo è sia un monomorfismo che un epimorfismo e, viceversa, se è sia un monomorfismo che un epimorfismo, allora è un isomorfismo.
Proprietà degli isomorfismi
1) Un isomorfismo trasforma basi in basi, cioè se è un isomorfismo allora
è una base di
se e solo se
è una base di
.
Più di una proprietà siamo di fronte a un vero e proprio teorema ed è utile e costruttivo vederne la dimostrazione.
Nella lezione sull'immagine di un'applicazione lineare abbiamo dimostrato che se è una base del dominio di un'applicazione lineare
, allora
è un sistema di generatori di
, che è un sottospazio di
.
Se è un isomorfismo, allora
e quindi
è un sistema di generatori di
. Rimane da provare che sono linearmente indipendenti tra loro, ossia che l'unica n-upla di scalari
tale che
è la n-upla nulla .
è un'applicazione lineare, dunque
Dalla linearità dell'applicazione segue inoltre che
e dal momento che è iniettiva dev'essere, necessariamente,
è una base di
, quindi sono linearmente indipendenti, cosicché
e da ciò si ha la tesi.
2) Dal precedente teorema segue che in un isomorfismo dominio e codominio hanno la stessa dimensione.
In tale eventualità si dice che e
sono spazi isomorfi e si scrive
.
3) Se è un isomorfismo, l'applicazione
è invertibile e
è ancora un isomorfismo.
4) Fissate una base per il dominio e una base per codominio
di un isomorfismo
, la matrice associata a
rispetto alle basi
e
è invertibile, e la sua inversa è la matrice associata all'applicazione
rispetto alle basi
e
Esempio di isomorfismo
Siano e
il seguente sottospazio generato
L'applicazione lineare tale che
è un isomorfismo.
Per provarlo scriviamo la matrice associata a
riferita alla base canonica del dominio
e alla base
del codominio.
A tal proposito ricaviamo le immagini tramite dei vettori di
ed esprimiamole come combinazione lineare degli elementi di
dunque
Il suo determinante è non nullo, dunque la dimensione dell'immagine è 2
e uguaglia la dimensione del sottospazio , il che ci porta a concludere che
è suriettiva.
Infine, dal teorema delle dimensioni si ricava che il nucleo ha dimensione 0
per cui è anche iniettiva.
Un altro esempio notevole di isomorfismo è il cosiddetto isomorfismo coordinato, che abbiamo richiamato più volte nella risoluzione degli esercizi sulle applicazioni lineari con spazi di matrici e sulle applicazioni lineari su spazi di polinomi.
Endomorfismo o operatore lineare
Un endomorfismo, o un operatore lineare, è un omomorfismo di uno spazio vettoriale in sé, per il quale cioè dominio e codominio coincidono. Si presenta quindi nella forma
dove è un qualsiasi spazio vettoriale definito su un campo
.
Proprietà degli endomorfismi
Gli endomorfismi godono di una proprietà fondamentale: un endomorfismo è iniettivo se e solo se è suriettivo.
In altri termini, un endomorfismo è un epimorfismo se e solo se è un monomorfismo, o ancora un endomorfismo è un isomorfismo se e solo se è un monomorfismo oppure un epimorfismo.
Per convincersene è sufficiente ricorrere al teorema delle dimensioni, secondo cui
di conseguenza se è iniettivo, allora
, e quindi
Poiché è anche il codominio di
, allora
è suriettiva.
Allo stesso modo, se si assume che sia suriettiva, ossia che
, sempre dal teorema delle dimensioni segue che
e quindi è iniettiva.
Automorfismo
Un automorfismo è un endomorfismo biiettivo; in altri termini, prende il nome di automorfismo un qualsiasi operatore lineare che sia iniettivo e suriettivo.
Esempio di automorfismo
è un automorfismo.
Anzitutto osserviamo che dominio e codominio di coincidono, e quindi
è un endomorfismo.
Scriviamo la matrice rappresentativa di riferita alla base canonica di
Siamo di fronte a una matrice diagonale, i cui elementi della diagonale sono tutti non nulli, quindi il suo rango è 3 e tale sarà anche la dimensione dell'immagine di
Il teorema delle dimensioni ci permette di asserire che la dimensione del nucleo è zero
per cui è un operatore lineare suriettivo e iniettivo, ossia è un automorfismo.
Tra i vari tipi di omomorfismo quelli che rivestono un maggior interesse in Algebra Lineare sono gli endomorfismi. Sono infatti gli unici per cui si possono ricercare autovalori e autovettori e che quindi si possono diagonalizzare o triangolarizzare. La maggior parte delle prossime lezioni saranno dedicate proprio a essi. ;)
Buona Matematica a tutti!
Giuseppe Carichino (Galois)
Tags: omomorfismi - tipi di omomorfismo - endomorfismi - isomorfismi - automorfismi - epimorfismi - monomorfismi.
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