Forme bilineari
Una forma bilineare è una funzione definita sul prodotto cartesiano tra due spazi vettoriali e a valori in un campo, tale da essere lineare in entrambe le componenti. Più esplicitamente, se sono due
-spazi vettoriali, una forma bilineare è un'applicazione
che è lineare sia in
che in
.
In questa lezione daremo la definizione di forma bilineare più generale possibile e, dopo aver visto qualche esempio, ci concentreremo sulle forme bilineari del tipo , in cui il dominio è un prodotto cartesiano definito su uno stesso spazio vettoriale
.
Proseguiremo introducendo la nozione di matrice associata a una forma bilineare, per poi mostrare il legame che sussiste tra matrici rappresentative di una stessa forma bilineare rispetto a basi diverse. Concluderemo infine con le definizioni di forma bilineare degenere e di forma bilineare simmetrica, corredando il tutto con numerosi esempi.
Definizione di forma bilineare
Siano un campo e
spazi vettoriali finitamente generati su
, rispettivamente di dimensione
. L'applicazione
che alla coppia ordinata di vettori associa lo scalare
è detta forma bilineare se è lineare sia in che in
, ossia se per ogni
valgono le seguenti proprietà:
(a) Additività e omogeneità rispetto alla prima componente
(b) Additività e omogeneità rispetto alla seconda componente
In particolare, se , la trasformazione
è detta forma bilineare su V.
Osservazione
Se uno dei due vettori preimmagine di una forma bilineare è il vettore nullo, allora l'immagine è lo zero del campo. Più esplicitamente, indichiamo con e con
il vettore nullo di
e quello di
. Se
è una forma bilineare, allora per ogni
e per ogni
si ha che
Questa proprietà è una conseguenza delle condizioni di omogeneità ed è assunta come condizione necessaria per stabilire se un'applicazione è bilineare.
Esempi di forme bilineari e non bilineari
1) L'applicazione definita da
è una forma bilineare.
Dimostriamolo. Consideriamo
e verifichiamo che soddisfa le proprietà richieste dalla definizione di forma bilineare:
Abbiamo così dimostrato la proprietà (a), ossia la linearità di rispetto alla prima componente. Procedendo allo stesso modo lasciamo a voi il compito di verificare la proprietà (b), ossia di provare che
2) Consideriamo la trasformazione tale che
Tale applicazione non è bilineare. Per giungere a questa conclusione è sufficiente osservare che per ogni
Sebbene uno dei due vettori preimmagine sia il vettore nullo, l'immagine tramite non è 0, e quindi
non è bilineare.
Nota bene: da qui in poi lavoreremo con forme bilineari definite su uno stesso spazio vettoriale , ossia con forme del tipo
. Potrebbe sembrare un'ipotesi restrittiva, ma in realtà non lo è più di tanto. Come vedremo, infatti, la maggior parte della teoria sulle forme bilineari si sviluppa su applicazioni di questo tipo.
Matrice associata a una forma bilineare
Per definire la matrice associata a una forma bilineare e vedere come si costruisce consideriamo una forma bilineare definita su un
-spazio vettoriale
di dimensione
.
Detta una base di
, la matrice associata a
rispetto alla base
è quella matrice
i cui elementi sono le immagini tramite
delle coppie ordinate di vettori
, al variare di
in
.
In altri termini, se è una base di
, la matrice
associata alla forma bilineare
rispetto alla base
è quella matrice
tale che per ogni
:
Più esplicitamente
Se indichiamo con
le coordinate rispetto alla base di due vettori
, allora l'immagine mediante
della coppia
si individua tramite la matrice associata secondo la formula
A ogni forma bilineare è quindi associata una matrice che dipende dalla scelta della base di .
Viceversa, fissata una base di
, a ogni matrice
si può associare una forma bilineare
data da
dove sono i vettori colonna delle coordinate di
espresse rispetto alla base
fissata.
In definitiva, proprio come accade per la matrice associata a un'applicazione lineare, per determinare la matrice rappresentativa di una forma bilineare o per risalire a una forma bilineare da una matrice, è determinante la scelta della base.
Esempi sul calcolo della matrice rappresentativa di una forma bilineare
1) Determinare la matrice associata alla forma bilineare
rispetto alla base canonica di , e successivamente rispetto alla base
Svolgimento: indichiamo con
la base canonica di . La matrice
che rappresenta
rispetto a
è una matrice quadrata di ordine 2, i cui elementi sono
dunque
Infine, detti i vettori di
, gli elementi della matrice
associata a
rispetto a
sono
e quindi
2) Sia lo spazio dei polinomi a coefficienti reali e di grado al più 2. Calcolare, rispetto alla base canonica di
, la matrice rappresentativa della forma bilineare
dove l'apice indica la derivata prima di un polinomio rispetto a .
Svolgimento: per calcolare la matrice rappresentativa di conviene ricavare dapprima la sua esplicita. A tal proposito siano
due elementi di . Allora:
e quindi
di conseguenza possiamo riprendere la definizione della forma bilineare assegnata
e riscriverla nella forma
A questo punto fissiamo la base canonica di , ossia
, e determiniamo gli elementi della matrice rappresentativa di
rispetto a tale base.
Il suo primo elemento è
Attenendoci alle notazione scelte, è un polinomio della forma
Allo stesso modo è un polinomio della forma
Dunque per calcolare è sufficiente sostituire tali valori nell'espressione esplicita di
, ottenendo
Calcoliamo ora l'elemento
mentre
Dunque
Proseguiamo con
Di contro
Pertanto
Procedendo allo stesso modo si verifica facilmente che
di conseguenza
Caso particolare: matrice associata a una forma bilineare rispetto alla base canonica
Come risulta evidente dal precedente esempio 1), se rappresenta una forma bilineare del tipo
rispetto alla base canonica di
, allora
è il coefficiente di
, e viceversa.
Relazione tra matrici associate alla stessa forma bilineare
Nella lezione sulla formula del cambiamento di base per applicazioni lineari abbiamo dimostrato che matrici associate allo stesso endomorfismo rispetto a basi differenti sono matrici simili. Cerchiamo ora di capire qual è il legame tra matrici associate alla stessa forma bilineare rispetto a basi distinte.
Come di consueto consideriamo uno spazio vettoriale finitamente generato su un campo
e sia
una forma bilineare.
Prendiamo due basi di
e siano
la matrice associata a
rispetto a
;
la matrice rappresentativa di
riferita a
.
Vogliamo determinare il legame esistente tra queste due matrici. Indichiamo con
la matrice di cambiamento di base da
a
.
Sia quindi e rappresentiamo con
e con
i vettori colonna delle coordinate di
rispetto alle basi
e
.
Dalla definizione di matrice di cambiamento di base segue che
mentre dalla definizione di matrice associata a una forma bilineare si ha che
dunque
Dall'arbitrarietà della scelta di segue che
ossia
La precedente formula è detta formula del cambiamento di base per forme bilineari e da essa si evince che matrici associate alla stessa forma bilineare rispetto a basi differenti sono matrici congruenti.
Esempio di applicazione della formula del cambiamento di base per forme bilineari
Partiamo dalla matrice rappresentativa di una forma bilineare , scritta rispetto alla base canonica di
Calcolare la matrice associata a rispetto alla base
.
Svolgimento: determiniamo la matrice di cambiamento di base da alla base canonica di
, che è quella matrice che ha per colonne le componenti dei vettori di
Calcoliamo con la formula del cambiamento di base per forme bilineari
Volendo verificare la correttezza del risultato ottenuto possiamo risalire alla forma esplicita della forma bilineare dalla matrice associata, per poi determinare .
La matrice assegnata è riferita alla base canonica, dunque la forma esplicita di è tale che
uguagli il coefficiente di
:
Detti e
i vettori di
, si ha che
Come potete osservare si ottiene lo stesso identico risultato.
Forme bilineari degeneri e non degeneri
Consideriamo, ancora una volta, una forma bilineare
Subito dopo aver dato la definizione di forma bilineare abbiamo osservato che se almeno uno tra i vettori della coppia è il vettore nullo di
, allora
Se esiste almeno un vettore non nullo tale che per ogni
risulta
allora
è detta forma bilineare degenere
In caso contrario, cioè se
allora è una forma bilineare non degenere.
Più in generale, data una forma bilineare si introduce il radicale o nucleo di
come il sottoinsieme di
definito da
Alla luce di tale definizione possiamo affermare che una forma bilineare è non degenere se e solo se ha nucleo (o radicale) banale, ossia
Il nome nucleo non è stato scelto a caso; i più attenti, infatti, avranno notato una certa corrispondenza tra la definizione di nucleo di un'applicazione lineare e nucleo di una forma bilineare.
All'atto pratico, per stabilire se una forma bilineare è degenere o non degenere è sufficiente determinare una delle matrici rappresentative di : se il rango della matrice è massimo, ossia se ha determinante diverso da zero, la forma è non degenere, in caso contrario è degenere.
Esempi di forme bilineari degeneri e non degeneri
A) Tutte le forme bilineari introdotte fin qui sono non degeneri; potete infatti verificare che il determinante delle matrici a esse associate sono non nulli.
B) La forma bilineare data da
è degenere. Per verificarlo determiniamo la matrice associata a rispetto alla base canonica di
:
Procedendo con la regola di Sarrus lasciamo a voi l'onere di calcolarne il determinante e vedere che è nullo, il che conferma che è degenere.
Forme bilineari simmetriche
è detta forma bilineare simmetrica se per ogni
risulta che
Detta una base di
, dalla definizione segue che se
è una forma bilineare simmetrica allora per ogni
vale
Se ben ricordate, è l'elemento
della matrice associata a
rispetto a
, quindi le matrici associate a una forma bilineare simmetrica rispetto a qualsiasi base sono matrici simmetriche, e viceversa.
Avremo modo di trattare approfonditamente le forme bilineari simmetriche nella prossima lezione, dove introdurremo il concetto di prodotto scalare. Nel frattempo, per dubbi o domande, vi raccomandiamo di usare la barra di ricerca interna: qui su YM ci sono migliaia di esercizi risolti e altrettante spiegazioni fornite dallo Staff. ;)
Buon proseguimento su YouMath,
Giuseppe Carichino (Galois)
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