Dominio funzione con arcoseno ed equazione di terzo grado

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Dominio funzione con arcoseno ed equazione di terzo grado #98154

avt
Simone il Ramingo
Punto
Avrei bisogno di una mano per calcolare il dominio di una funzione con arcoseno, per la quale le condizioni di esistenza conducono a un'equazione di terzo grado irrisolvibile in maniera elementare.

Ecco la funzione:

f(x) = √(log_((π)/(6))(| arcsin((2x^3-x)/(2))|)-1)

preciso che il -1 non è argomento del log, lo è tutto il modulo,non sono riuscito a scrivere di meglio col latex, chiedo venia.

Salve, sono uno studente di ingegneria, e operando con l'eserciziario consigliatoci dalla professoressa, mi sono imbattuto in questa funzione. L'eserciziario è di un professore del dipartimento di matematica, quindi forse gli esercizi sono più difficili di quello a cui sono abituato.

Non avendo praticamente fatto matematica al liceo, ho seguito il vostro forum riguardo le disequazioni e lo studio del dominio, con ottimi risultati. Seguendo proprio lo schema classico, la prima difficoltà l'ho incontrata nell'imposizione delle c.e. dell' arcoseno. Testato anche su wolfram (2x^3-x)\2 <>=+-1 non ha soluzioni umane.

Mi avvicino al risultato, o meglio ottengo i valori che sono da escludere poi dal dominio se impongo tutto quello minore, maggiore ecc... di 0.

Vorrei davvero capire il procedimento, perché sono quasi sicuro che più che iniziare a fare i calcoli, questa funzione vada prima ragionata, ma non sono riuscito a capire come. Vi prego di trattarmi senza dare nulla per scontato e linkandomi quante più cose utili a riguardo del Vostro forum, mi interessa capire come ragionare in questi casi più che l'esercizio in sé.

Cordiali saluti.
 
 

Re: Dominio funzione con arcoseno ed equazione di terzo grado #98156

avt
Ifrit
Amministratore
Ciao Simone il Ramingo,

in effetti l'esercizio che proponi richiede un po' di malizia matematica per portarlo a termine con eleganza.

Ci viene chiesto di calcolare il dominio della funzione

f(x) = √(log_((π)/(6))(| arcsin((2x^3-x)/(2))|)-1)

In essa compaiono diverse funzioni che presentano criticità dal punto di vista del dominio:

- la radice quadrata ha bisogno che il proprio radicando sia non negativo;

- il logaritmo richiede che il proprio argomento sia maggiore di zero;

- l'arcoseno pretende che il proprio argomenti sia compreso tra -1 e 1 inclusi.

Insomma, bisogna imporre diverse condizioni affinché i termini che compongono f(x) siano ben posti.

Proprio perché tali termini sono incapsulati l'uno dentro l'altro, possiamo procedere in maniera leggermente differente: invece di imporre tutto d'un colpo le condizioni di esistenza, procederemo un passo alla volta, imponendo man mano i vincoli richiesti.

Affinché la radice quadrata abbia senso richiediamo che il suo radicando sia non negativo, ossia deve sussistere la relazione

log_((π)/(6))(| arcsin((2x^3-x)/(2))|)-1 ≥ 0

Essa è una disequazione logaritmica in cui la base (π)/(6) è compresa tra 0 e 1 (esclusi).

Tale disequazione è ben posta nel momento in cui l'argomento del logaritmo è positivo, ossia se:

| arcsin((2x^3-x)/(2))| > 0

Ci siamo quindi ricondotti a una disequazione con valore assoluto, la quale può essere risolta osservando che il valore assoluto di "qualcosa" è positivo se e solo se quel "qualcosa" è diverso da zero.

Questa semplice considerazione ci permette di imbastire la disguaglianza

arcsin((2x^3-x)/(2)) ne 0

che è soddisfatta nel momento in cui sussistono entrambe le seguenti relazioni:

- la doppia disuguaglianza che identifica la condizione di esistenza dell'arcoseno

-1 ≤ (2x^3-x)/(2) ≤ 1

da cui moltiplicando per 2 i tre membri

-2 ≤ 2x^3-x ≤ 2

- La condizione di non nullità dell'arcoseno: ricordiamo che l'arcoseno è zero se e solo se il proprio argomento è zero.

(2x^3-x)/(2) ne 0

Purtroppo la doppia disequazione

-2 ≤ 2x^3-x ≤ 2

non si risolve in maniera elementare: teniamola da parte (senza dimenticarcene) e continuiamo la trattazione nella speranza che vi sia una condizione più stringente di questa che ci permetta di non prenderla in considerazione (Spoiler: succederà proprio questo!).

Per quanto concerne la relazione

(2x^3-x)/(2) ne 0

è sufficiente moltiplicare i due membri per 2

2x^3-x ne 0

raccogliere il fattore comune x

x(2x^2-1) ne 0

e sfruttare la legge di annullamento del prodotto che in negativo garantisce che il prodotto al primo membro è diverso da zero se e solo se sono diversi da zero entrambi i fattori che lo compongono

 x ne 0 ; 2x^2-1 ne 0 → x ne±(1)/(√(2))

Da queste relazioni, comprendiamo che sicuramente

0, -(1)/(√(2)) e (1)/(√(2))

non appartengono al dominio della funzione, inoltre deve sussistere la doppia disequazione

-2 ≤ 2x^3-x ≤ 2

(che non sappiamo risolvere!).

Teniamo a mente queste informazioni e occupiamoci della disequazione

log_((π)/(6))(| arcsin((2x^3-x)/(2))|)-1 ≥ 0

Isoliamo il logaritmo al primo membro

log_((π)/(6))(| arcsin((2x^3-x)/(2))|) ≥ 1

e applichiamo ai due membri la funzione inversa del logaritmo in base (π)/(6), ossia l'esponenziale in base (π)/(6).

Attenzione: la base del logaritmo è compresa tra 0 e 1, pertanto dobbiamo ricordarci di cambiare il verso della disequazione nel momento in cui applichiamo la funzione inversa

((π)/(6))^(log_((π)/(6))(| arcsin((2x^3-x)/(2))|)) ≤ ((π)/(6))^1

In base alla teoria delle disequazioni con i logaritmi, tale relazione diventa

| arcsin((2x^3-x)/(2))| ≤ (π)/(6)

Ci siamo quindi ricondotti a una disequazione con valore assoluto del tipo

|A(x)| ≤ k con k > 0

che è equivalente alla doppia disequazione

-k ≤ A(x) ≤ k

Nel nostro caso

| arcsin((2x^3-x)/(2))| ≤ (π)/(6)

diventa quindi

-(π)/(6) ≤ arcsin((2x^3-x)/(2)) ≤ (π)/(6)

Da cui, applicando ai tre membri la funzione seno (inversa dell'arcoseno) ricaviamo

sin(-(π)/(6)) ≤ sin(arcsin((2x^3-x)/(2))) ≤ sin((π)/(6))

da cui, tenendo conto dei valori notevoli della funzione goniometrica

-(1)/(2) ≤ (2x^3-x)/(2) ≤ (1)/(2)

Moltiplicati i tre membri per 2, ricaviamo la doppia disuguaglianza

-1 ≤ 2x^3-x ≤ 1

Nota importante: la condizione ottenuta è più stringente rispetto a

-2 ≤ 2x^3-x ≤ 2

infatti se 2x^3-x è compreso tra -1 e 1, a maggior ragione sarà compreso tra -2 e 2, ciò ci permette di "dimenticare" la relazione che identifica la C.E. dell'arcoseno, giacché i valori che soddisfano la disequazione

-1 ≤ 2x^3-x ≤ 1

soddisferanno anche la C.E.

La doppia disequazione ottenuta ha il medesimo insieme delle soluzioni del sistema di disequazioni

2x^3-x ≥ -1 ; 2x^3-x ≤ 1

Risolviamo singolarmente le due disequazioni partendo dalla prima

2x^3-x ≥ -1 → 2x^3-x+1 ≥ 0

Il polinomio di terzo grado al primo membro può essere scomposto con il metodo di Ruffini, il quale consente di esprimere la disequazione come

(1+x)(2x^2-2x+1) ≥ 0

Studiamo il segno di ciascun fattore al primo membro, partendo dal primo

1+x ≥ 0 → x ≥ -1

Per studiare il segno del secondo fattore, è necessario determinare le soluzioni della disequazione di secondo grado

2x^2-2x+1 ≥ 0

la quale è soddisfatta per ogni x∈R.

Aiutandoci con la tabella dei segni, possiamo concludere che la disequazione

(1+x)(2x^2-2x+1) ≥ 0

è soddisfatta se e solo se x ≥ -1.

Risolviamo la seconda disequazione del sistema, ossia

2x^3-x ≤ 1 → 2x^3-x-1 ≤ 0

Il processo è sempre lo stesso: scomponiamo con Ruffini il polinomio di terzo grado e studiamo in seguito i segni dei fattori che lo compongono.

Grazie alla regola di Ruffini, la precedente disequazione diventa

(x-1)(2x^2+2x+1) ≤ 0

da cui

 x-1 ≥ 0 → x ≥ 1 ; 2x^2+2x+1 ≥ 0 → per ogni x∈R

Costruendo la tabella dei segni e prendendo in considerazione la "parte negativa o nulla" otteniamo x ≤ 1.

Facciamo il punto della situazione: la prima disequazione del sistema è soddisfatta per x ≥ -1, la seconda per x ≤ 1

2x^3-x ≥ -1 → x ≥ -1 ; 2x^3-x ≤ 1 → x ≤ 1

Intersecando le soluzioni parziali, concludiamo che l'insieme delle soluzioni è

-1 ≤ x ≤ 1

Attenzione: non dimentichiamoci che da questo insieme vanno esclusi i valori

0, -(1)/(√(2)), (1)/(√(2))

ottenuti durante l'analisi.

Possiamo concludere che il dominio della funzione è:

Dom(f) = [-1,1]--(1)/(√(2)), 0 , (1)/(√(2)) =

o scritto in maniera equivalente

-1 ≤ x < -(1)/(√(2)) ∨ -(1)/(√(2)) < x < 0 ∨ ; ∨ 0 < x < (1)/(√(2)) ∨ (1)/(√(2)) < x ≤ 1

Abbiamo finito.
Ringraziano: Omega, CarFaby, Bepi, Simone il Ramingo

Re: Dominio funzione con arcoseno ed equazione di terzo grado #98158

avt
Simone il Ramingo
Punto
Grazie mille, mi è tutto chiaro avevo intuito tutti i passaggi tranne la scomposizione e il pensare di trovare una condizione più restringente.

Ho capito dove ho sbagliato. Prima di tutto nel scomporre la funzioni in due funzioni a seconda del segno della quantità nel modulo, quando invece bastava imporla solo diversa da 0 (solo in questo caso, in quanto argomento del logaritmo vero?), e ho commesso qualche errore quando ho provato a scomporre con Ruffini e l'ho dato per polinomio non scomponibile.

A riguardo posso chiedere una cosa su Ruffini in questo caso? Applicando la regola secondo cui una possibile radice è data dal termine noto fratto il coefficiente del termine di grado massimo, ci si ritrova con 1/2. Ora quali sono i divisori di un rapporto?

Cioè mi ero bloccato perché non sapevo cosa sostituire alla x per ottenere 0 (si era 1 o -1 a seconda del caso, ma sono sciocco e avrò sbagliato a fare questo banale conto, anche un po' demoralizzato da questo esercizio in vero).

Ad ogni modo grazie ancora!

Re: Dominio funzione con arcoseno ed equazione di terzo grado #98159

avt
Ifrit
Amministratore
Per poter innescare la regola di Ruffini a un polinomio

P_(n)(x) = a_(n)x^n+a_(n-1)x^(n-1)+...+a_1x+a_0

con a_n ne 0, abbiamo bisogno di una radice particolare. Se P_(n)(x) ammette radici razionali, ossia della forma (p)/(q) allora per teorema:

- il numeratore p deve dividere necessariamente il termine noto a_0;

- il denominatore q deve dividere necessariamente il coefficiente del termine di grado massimo a_n.

Per farti un esempio esplicito, consideriamo il polinomio

P_3(x) = 2x^3-x+1

Il termine noto è 1 mentre il coefficiente del termine di grado massimo è 2.

Le possibili radici razionali del polinomio sono del tipo

(p)/(q)

dove p è un divisore intero del termine noto 1 e q è un divisore intero di 2;

In maniera del tutto immediata scriviamo:

 Divisori di 1 = -1, 1 ; Divisori di 2 = -2, -1, 1, 2

quindi le possibili radici razionali sono:

(p)/(q)

dove p∈-1, 1 e q∈-2, -1, 1, 2 vale a dire:

-(1)/(2), -1, 1, (1)/(2)

Tutto qui! emt

... Prima di tutto nel scomporre la funzioni in due funzioni a seconda del segno della quantità nel modulo, quando invece bastava imporla solo diversa da 0 (solo in questo caso, in quanto argomento del logaritmo vero?)...

In realtà è una proprietà del valore assoluto. La disequazione

|A(x)| > 0

ha lo stesso insieme delle soluzioni di

A(x) ne 0

Questa proprietà deriva dal fatto che, per definizione, il valore assoluto di "qualcosa" è sempre positivo o nullo ed in particolare è uguale a zero se e solo se "qualcosa" è pari a zero.

Nel momento in cui devi risolvere la disequazione

|A(x)| > 0

è come se ti stessi chiedendo per quali valori di x, |A(x)| è positivo ma non nullo. Per rispondere a questa domanda è sufficiente escludere i valori che annullano l'argomento A(x), per i quali il valore assoluto è nullo a sua volta.
Ringraziano: Omega, CarFaby

Re: Dominio funzione con arcoseno ed equazione di terzo grado #98160

avt
Simone il Ramingo
Punto
Tutto chiaro. Grazie mille davvero, a presto! emt
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