Studio di una funzione definita a tratti con INF

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Studio di una funzione definita a tratti con INF #97993

avt
elliewood
Punto
Devo effettuare lo studio di una funzione a tratti in cui un ramo è definito mediante l'estremo inferiore (INF).

Data una funzione definita su R^+U 0 dalla formula

f(x) = ∈f(5,(1)/(x)) se x > 0 ; 5 se x = 0

L'esercizio chiede di determinare l'insieme dove la funzione è continua, l'insieme dove è derivabile, i punti di massimo e minimo locali di f(x) e l'area del sottografico nell'intervallo [0,3];

Ora,il dubbio principale sta proprio in quel ∈f(5,(1)/(x)). Non capisco come è fatta la funzione in quel punto perché quando mi sono trovata davanti ad un ∈f era sempre su intervalli specifici e al massimo una successione.

Come dovrei procedere? Grazie in anticipo.
 
 

Studio di una funzione definita a tratti con INF #97994

avt
Ifrit
Amministratore
Ciao Elliewood,

prima di procedere con lo studio della funzione

f(x) = ∈f(5,(1)/(x)) se x > 0 ; 5 se x = 0

effettuiamo alcune considerazioni preliminari, partendo proprio da come si presenta la funzione da studiare.

Osservandola attentamente, si capisce che è una funzione definita per casi e, come se non bastasse, interviene l'estremo inferiore di un insieme.

Fissato x∈R^(+) U 0, siamo in grado di costruire l'insieme

(5,(1)/(x))

ossia un intervallo di numeri reali di cui un estremo dipende da x ed è definito mediante la funzione

g(x) = (1)/(x) con x > 0

Proprio perché (5,(1)/(x)) è un intervallo, il suo estremo inferiore coincide con il più piccolo tra 5 e (1)/(x).

Per esplicitare l'espressione analitica della funzione f(x) è sufficiente determinare per quali valori di x ≥ 0 è verificata la disequazione fratta

(1)/(x) < 5

Risolviamola esprimendo la disequazione fratta in forma normale

(1)/(x)-5 < 0

da cui

(1-5x)/(x) < 0

Dalla definizione della funzione sappiamo che x > 0, di conseguenza il segno della frazione algebrica dipende esclusivamente da quello del numeratore:

1-5x < 0 → x > (1)/(5)

Da qui deduciamo che se x > (1)/(5) allora (1)/(x) è minore di 5, pertanto l'estremo inferiore dell'intervallo coincide con (1)/(x)

f(x) = (1)/(x) con x > (1)/(5)

Se 0 ≤ x ≤ (1)/(5), d'altro canto, 5 è minore o al più uguale dell'estremo (1)/(x) di conseguenza

f(x) = 5 con 0 ≤ x ≤ (1)/(5)

In definitiva, la funzione da studiare è

f(x) = (1)/(x) se x > (1)/(5) ; 5 se 0 ≤ x ≤ (1)/(5)

L'analisi preliminare ci ha permesso di eliminare dall'espressione analitica l'inf e ciò ci faciliterà nei passaggi successivi.

Studio della continuità

Lo studio della continuità della funzione è praticamente immediato, infatti è sufficiente notare che:

- se 0 ≤ x < (1)/(5) f(x) è una funzione costante e dunque necessariamente continua nell'intervallo considerato.

- se x > (1)/(5) f(x) = (1)/(x) è rapporto di funzioni continue in cui il denominatore è diverso da zero e in quanto tale è continua.

(per approfondire: come stabilire se una funzione è continua)

L'unico valore in cui vi sono dubbi sulla continuità è quello che prende il nome di punto di raccordo, vale a dire quel punto in cui la funzione cambia la sua espressione analitica.

Nel caso specifico, il punto da analizzare a parte è

x = (1)/(5)

e per studiare la continuità f(x) nel punto in esame bisogna avvalersi della definizione di funzione continua: calcoleremo limite destro e limite sinistro per x → (1)/(5) e verificheremo che coincidono con il valore che la funzione assume per x = (1)/(5).

Per x = (1)/(5) la funzione vale

f((1)/(5)) = 5

infatti x = (1)/(5) soddisfa il vincolo 0 ≤ x ≤ (1)/(5) per cui dobbiamo utilizzare la prima legge nella definizione per casi.

Calcoliamo il limite destro

lim_(x → ((1)/(5))^+)f(x) =

Poiché x tende a (1)/(5) per valori più grandi, rientriamo nella condizione x > (1)/(5), soddisfatta la quale f(x) coincide con (1)/(x), pertanto il limite destro diventa

= lim_(x → ((1)/(5))^(+))(1)/(x) = 5

Nota: il limite si risolve agilmente sostituendo al posto della x il valore (1)/(5).

Calcoliamo il limite sinistro

lim_(x → ((1)/(5))^(-))f(x) =

In questo caso x tende a (1)/(5) per valori più piccoli, ossia per x < (1)/(5) e sotto tale condizione, l'espressione della funzione è f(x) = 5, dunque il limite diventa

= lim_(x → ((1)/(5))^(-))5 = 5

Il limite destro e il limite sinistro coincidono con il valore che la funzione assume nel punto, pertanto possiamo affermare che f(x) è continua nell'insieme dei numeri reali non negativi.

Studio della derivabilità.

Per analizzare la derivabilità della funzione bisogna osservare che:

- f(x) è costante nell'intervallo [0, (1)/(5)), di conseguenza è continua.

- f(x) è rapporto di funzioni derivabili nell'intervallo ((1)/(5),+∞) e in accordo con la teoria è ivi derivabile.


]L'unico punto che si candida come punto di non derivabilità è il punto di raccordo:

x = (1)/(5)

Per studiarne la natura impostiamo il limite destro e il limite sinistro del rapporto incrementale

 lim_(h → 0^(+))(f((1)/(5)+h)-f((1)/(5)))/(h) ; lim_(h → 0^(-))(f((1)/(5)+h)-f((1)/(5)))/(h)

e in base ai risultati, saremo in grado di classificare il punto x = (1)/(5).

Calcoliamo il limite destro, vale a dire quello per cui h tende a zero per valori più gradi di zero.

In tale situazione (1)/(5)+h sarà certamente maggiore di (1)/(5) di conseguenza dobbiamo utilizzare la prima legge per esplicitare il termine f((1)/(5)+h):

f((1)/(5)+h) = (1)/((1)/(5)+h) =

da cui esprimendo in forma normale la frazione di frazioni

= (5)/(1+5h)

Il limite destro diventa pertanto

 lim_(h → 0^(+))(f((1)/(5)+h)-f((1)/(5)))/(h) = lim_(h → 0^(+))((5)/(1+5h)-5)/(h) = lim_(h → 0^(+))(-(25h)/(1+5h))/(h) =

dopo aver semplificato h e averla fatta tendere a zero ricaviamo:

= lim_(h → 0^(+))-(25)/(1+5h) = -25

Calcoliamo adesso il limite sinistro del rapporto incrementale e osserviamo che nel momento in cui h < 0 si ha che (1)/(5)+h è minore di (1)/(5) e in tal caso utilizzeremo la seconda legge che definisce f(x)

= lim_(h → 0^(-))(f((1)/(5)+h)-f((1)/(5)))/(h) = lim_(h → 0)(5-5)/(h) = 0

Poiché i limiti destro e sinistro del rapporto incrementale centrato in (1)/(5) sono finiti e distinti, concludiamo che

x = (1)/(5)

è un punto di non derivabilità e in particolare è un punto angoloso.

Massimi e minimi locali

Analizziamo i massimi e minimi relativi con la derivata della funzione. Chiaramente abbiamo bisogni innanzitutto dell'espressione analitica di f'(x) che possiamo ricavare derivando semplicemente i due rami di f(x) definiti sui rispettivi insiemi (dobbiamo necessariamente escludere il punto di raccordo perché la funzione non è ivi derivabile.)

Ricordando che la derivata di una costante è zero e che la derivata di (1)/(x) si calcola mediante la regola di derivazione di una potenza:

f'(x) = -(1)/(x^2) se x > (1)/(5) ; 0 se 0 ≤ x < (1)/(5)

Ribadiamo che in x = (1)/(5) la funzione non è derivabile.

A questo punto studiamo gli zeri e il segno della derivata.

f'(x) = 0

Tale equazione va studiata sui due insiemi di riferimento:

- se x > (1)/(5), l'equazione diventa

-(1)/(x^2) = 0

che chiaramente non ammette soluzioni (ciò vuol dire che nell'intervallo ((1)/(5),+∞) non vi sono né massimi né minimi relativi).

- Se 0 ≤ x < (1)/(5), l'equazione diventa

0 = 0

in buona sostanza è un'identità soddisfatta per ogni elemento dell'intervallo [0,(1)/(5)).

Consideriamo il segno della derivata analizzando la disequazione

f'(x) > 0

così da determinare gli eventuali intervalli in cui la funzione è strettamente crescente.

Chiaramente la disequazione non può essere soddisfatta sull'intervallo 0 ≤ x < (1)/(5) sul quale la derivata è nulla e dunque la disequazione diventerebbe

0 > 0

ed è pertanto impossibile.

Per quanto concerne l'intervallo x > (1)/(5), la disequazione f'(x) > 0 si traduce in

-(1)/(x^2) > 0 → (1)/(x^2) < 0

Anche in questo caso è impossibile perché al primo membro si manifesta un rapporto di quantità positive e in quanto tale non può essere minore di zero per alcun valore reale.

In definitiva possiamo asserire che f'(x) è:

- nulla sull'intervallo 0 ≤ x < (1)/(5);

- negativa sull'intervallo x > fra15

dunque f(x) è:

- costante su 0 ≤ x < (1)/(5);

- strettamente decrescente su x > (1)/(5).

Attenzione: la stretta decrescenza di f(x) per x > (1)/(5) congiuntamente al fatto che f((1)/(5)) = 5 garantiscono che 5 è massimo assoluto della funzione e poiché f(x) = 5 per ogni 0 ≤ x ≤ (1)/(5) possiamo affermare che f(x) ammette infiniti punti di massimo assoluti e sono tutti i valori di x compresi tra 0 e (1)/(5) inclusi.

Area del sottografico.

Per calcolare l'area del sottografico riferita all'intervallo [0,3] è sufficiente fare affidamento all'interpretazione geometrica di integrale e considerare:

Area = ∫_(0)^(3)f(x)dx =

La natura della funzione complica leggermente le cose, fortunatamente le proprietà degli integrali definiti metteranno il tutto al loro posto.

Possiamo pensare di spezzare l'intervallo di integrazione [0,3] in due sottointervalli:

[0,(1)/(5)] e [(1)/(5),3]

La suddivisione non è casuale, bensì è dettata dall'espressione analitica di f(x). In virtù dell'additività dell'operatore integrale, ricaviamo l'area con la somma

= ∫_(0)^((1)/(5))f(x)dx+∫_((1)/(5))^(3)f(x)dx

Sull'intervallo [0, (1)/(5)] la funzione coincide con 5, mentre sull'intervallo [(1)/(5),3] l'espressione analitica coincide con (1)/(x), pertanto possiamo scrivere

= ∫_(0)^((1)/(5))5dx+∫_((1)/(5))^(3)(1)/(x)dx =

Entrambi sono praticamente integrali immediati

 = 5[x]_(0)^((1)/(5))+[ln|x|]_((1)/(5))^3 = 5·(1)/(5)+ln(3)-ln((1)/(5)) =

da cui facendo intervenire le proprietà dei logaritmi scriviamo

= 1+ln(3)+ln(5) = 1+ln(15)

Ecco fatto.


Note: in realtà per come è definita la funzione, lo studio poteva essere ridotto all'osso perché dovrebbe essere noto il grafico di y = (1)/(x) per x > 0: coincide con il ramo di iperbole passante per il punto P(1,1) e con asintoti coincidenti con gli assi coordinati.

Noto questo, il grafico di f(x) è immediato e da esso possiamo dedurre tutte le informazioni che ci servono per rispondere correttamente alle richieste del problema senza nemmeno fare un calcolo (a parte l'area del sottografico).
Ringraziano: Omega, Galois, CarFaby, elliewood
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