Intersezione delle immagini di due applicazioni lineari con parametro

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Intersezione delle immagini di due applicazioni lineari con parametro #96415

avt
123xyz
Punto
Vi chiedo aiuto per un esercizio sulla dimensione dell'intersezione di due sottospazi vettoriali, dati dalle immagini di due applicazioni lineari di cui una definita mediante un parametro.

Sia T:R^3 → R^3 l'unica applicazione lineare tale che

T([1 ; 0 ; 0]) = [3 ; 2 ; 1] ; T([0 ; 1 ; 0]) = [-1 ; 2 ;-3] ; T([0 ; 0 ; 1]) = [2 ; 4 ;-2]

Sia S_a:R^2 → R^3 l'unica applicazione lineare tale che

S_a([1 ; 2]) = [6 ; 4 ; 2] ; S_a([2 ;-1]) = [a ; 0 ; 4]

1) Stabilire per quali valori di a∈R le immagini delle due applicazioni lineari coincidono:

Im(T) = Im(S_a)

2) Calcolare la dimensione di Im(T) ∩ Im(S_a) al variare di a∈R
 
 

Re: Intersezione delle immagini di due applicazioni lineari con parametro #96416

avt
Omega
Amministratore
Partiamo dal primo punto della traccia: dobbiamo innanzitutto determinare la dimensione e una base per ciascuna delle immagini delle applicazioni lineari considerate.

Consideriamo le immagini dei vettori della base canonica mediante T. Esse costituiranno certamente un sistema di generatori per l'immagine di T, per cui dobbiamo studiarne l'indipendenza lineare.

Disponiamole per colonna in una matrice

M_T = [3 -1 2 ; 2 2 4 ; 1 -3 -2]

Il rango della matrice è per definizione il massimo numero di vettori colonna (o equivalentemente di vettori riga) linearmente indipendenti tra loro.

Senza alcun bisogno di calcolare il determinante della matrice, già a occhio si vede che la terza colonna può essere espressa come combinazione lineare delle prime due:

III = I+II

D'altro canto le prime due colonne sono linearmente indipendenti tra di loro, per cui il rango della matrice è 2

Rk(M_T) = 2

e una base dell'immagine dell'applicazione lineare T è data da

B_(Im(T)) = [3 ; 2 ; 1],[-1 ; 2 ;-3]

Passiamo allo studio dell'immagine dell'applicazione lineare S_a.

Qui osserviamo che i vettori preimmagine costituiscono una base di R^2 e che i vettori immagine sono linearmente indipendenti tra loro per ogni a∈R

M_(S_a) = [6 a ; 4 0 ; 2 4]

Per vederlo è sufficiente ricorrere al criterio dei minori considerando il minore di ordine 2 costituito dalle ultime due righe e calcolandone il determinante

det([4 0 ; 2 4]) = 16 ≠ 0

Ergo

Rk(M_(S_a)) = 2 ∀ a∈R

e una base dell'immagine di S_a è data da

B_(Im(S_a)) = [6 ; 4 ; 2],[a ; 0 ; 4]

Per stabilire per quali valori del parametro reale a le due immagini coincidono ci basta individuare i valori del parametro per cui i sottospazi generati dai vettori delle rispettive basi coincidono:

Im(T) = Im(S_a) sse < [3 ; 2 ; 1],[-1 ; 2 ;-3] > = < [6 ; 4 ; 2],[a ; 0 ; 4] >

Nella pratica dobbiamo capire per quali valori del parametro a i vettori della base di Im(T) sono generati dai vettori della base di Im(S_a). Dobbiamo cioè risolvere i sistemi lineari

 [3 ; 2 ; 1] = x[6 ; 4 ; 2]+y[a ; 0 ; 4] ; [-1 ; 2 ;-3] = z[6 ; 4 ; 2]+t[a ; 0 ; 4]

che riscriviamo nella forma

6x+ay = 3 ; 4x = 2 ; 2x+4y = 1 ; 6z+at = -1 ; 4z = 2 ; 2z+4t = -3

Entrambi i sistemi possono essere risolti velocemente per sostituzione

y = 0 ; x = (1)/(2) ; y = 0 ; at = -4 ; z = (1)/(2) ; 4t = -4

Il primo sistema ammette soluzione per qualsiasi valore di a, dunque il primo vettore della base di Im(T) è sempre contenuto in Im(S_a).
Il secondo vettore della base di Im(T) appartiene a Im(S_a) se e solo se a = 4

Im(T) = Im(S_a) sse a = 4


2) Per calcolare la dimensione dell'intersezione dei due spazi vettoriali

dim(Im(T) ∩ Im(S_a))

Conviene usare la formula di Grassmann

dim(Im(T) ∩ Im(S_a)) = dim(Im(T))+dim(Im(S_a))-dim(Im(T)+Im(S_a))

L'unico ingrediente che ci manca è la dimensione dello spazio somma, che per definizione è generato dall'unione delle basi dei due spazi addendi:

Im(T)+Im(S_a) = < [3 ; 2 ; 1],[-1 ; 2 ;-3],[6 ; 4 ; 2],[a ; 0 ; 4] >

Attenzione: quello che abbiamo appena scritto è un sistema di generatori dello spazio somma e non una sua base!

La richiesta si riduce così allo studio del rango della matrice parametrica avente per colonne i generatori di Im(T)+Im(S_a)

[3 -1 6 a ; 2 2 4 0 ; 1 -3 2 4]

e possiamo ricorrere a diversi metodi, il più semplice dei quali è indubbiamente dato dall'eliminazione gaussiana.

Sostituiamo la seconda riga e la terza riga nel modo seguente

II → II-(2)/(3)I ; III-(1)/(3)I

ottenendo

[3 -1 6 a ; 0 (8)/(3) 0 -(2)/(3)a ; 0 -(8)/(3) 0 4-(a)/(3)]

e infine sostituiamo

III+II

[3 -1 6 a ; 0 (8)/(3) 0 -(2)/(3)a ; 0 0 0 4-a]

L'analisi dei pivot ci porta dritti alla conclusione:

- se a-4 = 0, ossia se a = 4, allora la matrice ha rango 2, dunque

dim(Im(T)+Im(S_4)) = 2

e quindi

dim(Im(T) ∩ Im(S_a)) = dim(Im(T))+dim(Im(S_a))-dim(Im(T)+Im(S_a)) = 2+2-2 = 2

- Se a-4 ≠ 0, ossia se a ≠ 4, allora la matrice ha rango 3, per cui

dim(Im(T)+Im(S_(a ≠ 4))) = 3

e quindi

dim(Im(T) ∩ Im(S_a)) = dim(Im(T))+dim(Im(S_a))-dim(Im(T)+Im(S_a)) = 2+2-3 = 1
Ringraziano: 123xyz

Re: Intersezione delle immagini di due applicazioni lineari con parametro #96423

avt
123xyz
Punto
Grazie mille Omega!

Volevo chiederti anzitutto se nel calcolo della dimensione dell'intersezione per dim(T) s'intende dim(Im(T)).

Inoltre, per quale motivo gli elementi della base di Im(T) devono appartenere allo spazio generato dalla base di Im(S)?

Inoltre vorrei togliermi una curiosità: due applicazioni lineari, per avere la medesima immagine, devono necessariamente avere in comune almeno un elemento della base delle immagini? Come in questo esercizio in cui il vettore (6,4,2) è in realtà un multiplo del vettore (3,2,1)?

Re: Intersezione delle immagini di due applicazioni lineari con parametro #96425

avt
Omega
Amministratore
Riguardo alla prima domanda, sì: si trattava semplicemente di un typo emt

Rispondo alla seconda, alla terza e alla quarta domanda in un colpo solo.

Più che alle immagini possiamo fare riferimento a due generici sottospazi vettoriali U,W ⊆ V, dopodiché possiamo applicare il discorso al nostro caso specifico considerando

U = Im(T) ; W = Im(S_a) ; V = R^3

Date due basi

B_U = u_1,...,u_n ; B_W = w_1,...,w_n

per provare che U = W è necessario e sufficiente dimostrare che gli elementi di B_U appartengono a W:

u_i∈ W ∀ i

Nota che abbiamo implicitamente supposto che dim(U) = dim(W) poiché le due basi hanno la medesima cardinalità.

Questo metodo è valido in forza di due semplici osservazioni, o più precisamente dei seguenti lemmi.

LEMMA 1

Se un vettore s appartiene al sottospazio vettoriale generato da S = s_1,...,s_n

s ∈ < s_1,...,s_n >

allora qualsiasi combinazione lineare formata s e dagli elementi di S appartiene al sottospazio generato da S = s_1,...,s_n

Σ_(i = 1)^nα_is_i+α s ∈ < s_1,...,s_n >

square

LEMMA 2

Dato il sistema di generatori S = s_1,...,s_n, allora aggiungendo a esso una qualsiasi combinazione lineare dei suoi elementi Σ_(i = 1)^nα_is_i si ottiene un altro sistema di generatori S'= s_1,...,s_n,Σ_(i = 1)^nα_is_i che genera il medesimo sottospazio

< s_1,...,s_n,Σ_(i = 1)^nα_is_i > = < s_1,...,s_n >

square

Entrambi i lemmi discendono immediatamente dalla definizione di sistema di generatori.

Tenendo bene a mente la definizione di base come insieme di generatori linearmente indipendenti, nel nostro caso se dimostriamo che u_1 è combinazione lineare di w_1,...,w_n, ossia che

u_1 ∈ < w_1,...,w_n > = W

allora segue che

W = < w_1,...,w_n > = < w_1,...,w_n,u_1 >

Facendo lo stesso per ogni i = 1,...,n segue che

W = < w_1,...,w_n > = < w_1,...,w_n,u_1,...,u_n >

ossia

U = < u_1,...,u_n > ⊆ W

D'altra parte le dimensioni dei due sottospazi vettoriali coincidono

dim(U) = dim(W)

quindi segue necessariamente

U = W.

NOTA A MARGINE

A costo di essere pedante, ho voluto mostrarti ogni singolo passaggio del ragionamento, anche se sarebbe bastato rispondere: segue dalla definizione di base come sistema di generatori linearmente indipendenti.

In base a quanto appena scritto dovrebbe essere chiaro che:

due applicazioni lineari, per avere la medesima immagine, devono necessariamente avere in comune almeno un elemento della base delle immagini? Come in questo esercizio in cui il vettore (6,4,2) è in realtà un multiplo del vettore (3,2,1)?

la domanda è mal posta. È necessario e sufficiente le immagini abbiano la medesima dimensione e che una base dell'immagine della prima applicazione lineare sia contenuta nell'immagine della seconda applicazione lineare.

GENERALIZZAZIONE

Date due basi di due sottospazi vettoriali U,W ⊆ V

B_U = u_1,...,u_m ; B_W = w_1,...,w_n

per provare che U ⊆ W è necessario e sufficiente dimostrare che gli elementi di B_U appartengono a W:

u_i∈ W ∀ i = 1,...,m

Se tale condizione è soddisfatta, allora:

- se m = n risulta che U = W;

- se m < n risulta che U ⊂ W.
Ringraziano: 123xyz

Re: Intersezione delle immagini di due applicazioni lineari con parametro #96427

avt
123xyz
Punto
Ho capito tutto benissimo! Grazie mille Omega! emt
Ringraziano: Omega
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Os