L'
equazione logaritmica da risolvere è
nella quale compaiono diversi
logaritmi aventi fortunatamente la stessa base.
La prima cosa che bisogna fare consiste nel determinare l'insieme d'esistenza dell'equazione, ossia l'insieme dei valori per i quali ha senso l'equazione.
Affinché l'equazione abbia senso dobbiamo richiedere che ciascun logaritmo esista, e ciò avviene quando tutti gli argomenti presenti siano contemporaneamente maggiori di zero. Quando incontriamo l'avverbio contemporaneamente nel linguaggio delle equazioni e delle disequazioni, saremo certi che prima o poi ci toccherà risolvere un sistema e l'esercizio in questione non fa certo eccezione.
Pretendiamo che gli argomenti siano contemporaneamente maggiori di zero impostando il
sistema di disequazioni
e osserviamo che il logaritmo al secondo membro esiste sicuramente perché il suo argomento è costante e positivo.
Risolviamo separatamente le tre
disequazioni di primo grado
e prendiamo le soluzioni comuni, ossia
Deduciamo quindi che l'insieme di esistenza è dato da
Tutte le soluzioni accettabili apparterranno a tale insieme.
Una volta determinato l'insieme d'esistenza è necessario riportare l'equazione logaritmica nella forma normale
Sia al primo che al secondo membro deve comparire un unico logaritmo: affinché ciò si verifichi faremo uso delle famigerate
proprietà dei logaritmi.
A patto che gli argomenti siano positivi, ricordiamo che:
(a) la somma di due logaritmi aventi la stessa base può trasformarsi in un unico logaritmo avente per base la stessa base e per argomento il prodotto degli argomenti dei logaritmi dati.
(b) La differenza di due logaritmi aventi la stessa base può trasformarsi in un unico logaritmo avente per base la stessa base e per argomento il quoziente degli argomenti dei logaritmi dati.
In questo caso, procederemo passaggio per passaggio, ma con la pratica e con l'occhio allenato, molti di essi possono essere tranquillamente saltati. Riportiamo l'equazione
e iniziamo a risolverla.
In base alla regola
(a) deduciamo la seguente uguaglianza
mediante la quale l'equazione diventa
Al primo membro abbiamo una differenza di logaritmi con la stessa base, dunque possiamo applicare la regola
(b) ed ottenere l'uguaglianza
mediante la quale l'equazione si scrive come
Ora l'equazione è ridotta in forma normale e poiché sia al primo che al secondo membro compaiono logaritmi con la stessa base, siamo autorizzati ad uguagliare gli argomenti ed ottenere l'equivalente
equazione fratta
Trasportiamo tutto al primo membro, stando attenti ai segni
e calcoliamo il denominatore comune
Ora con molta cautela, eseguiamo i calcoli al numeratore
e infine sommiamo i termini simili
Per portare a termine l'esercizio, dobbiamo ricordare che una frazione è zero nel momento in cui il numeratore è uguale a zero e il denominatore diverso da zero.
Impostiamo quindi l'
equazione di secondo grado
e calcoliamone il
discriminante associato
Poiché il

è positivo, l'equazione di secondo grado ammette due soluzioni reali e distinte, date da
da cui
Per quanto riguarda il denominatore, dovremmo richiedere che sia diverso da zero, ma ciò è certamente vero nelle condizioni di esistenza imposte all'inizio dell'esercizio.
Attenzione, abbiamo ottenuto due candidate soluzione, ma affinché vengano promosse devono superare l'ultimo test: devono rispettare la condizione dettata dall'insieme di esistenza.

non è maggiore di

, dunque non soddisfa la condizione
pertanto non è accettabile (è un falso positivo).

invece soddisfa la condizione, ed è (l'unica) soluzione dell'equazione iniziale.
L'esercizio è concluso.