Matrice associata ad un'applicazione lineare dall'equazione del nucleo

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#91324
avt
Kronoa
Cerchio

Mi rivolgo a voi perché sono in difficoltà con un esercizio che chiede di calcolare la matrice associata a un'applicazione lineare di cui è nota l'equazione del nucleo e un'altra condizione. È una tipologia di esercizi che non ho mai incontrato, quindi non so come muovermi.

La trasformazione lineare f:R^3 → R^3 ha il nucleo rappresentato dall'equazione

x−y+4z = 0

e soddisfa la condizione

f(−4,−1,1) = (12,3,−3)

Calcolare la matrice associata a f rispetto alla base canonica di R^3.

#91342
avt
Amministratore

Ci viene chiesto di calcolare la matrice canonicamente associata all'applicazione lineare f:R^3 → R^3 di cui è noto che:

- il nucleo di f è rappresentato dall'equazione

x−y+4z = 0

- f soddisfa la condizione

f(−4,−1,1) = (12,3,−3)

Indichiamo con Ker(f) il nucleo di f, che sappiamo essere il sottospazio vettoriale di R^3 così definito:

Ker(f) = (x,y,z) ∈ R^3 | x−y+4z = 0

Calcoliamo una base di questo sottospazio definito da una sola equazione cartesiana.

Assegniamo a due incognite il ruolo di parametro libero

y = a ; z = b con a,b ∈ R

e ricaviamo x dall'equazione che definisce Ker(f)

x−y+4z = 0 → x = y−4z = a−4b

La forma vettoriale di un generico vettore di Ker(f) è

 (x,y,z) = (a−4b, a, b) = a(1,1,0)+b(−4,0,1)

dunque una base di Ker(f) è formata dai vettori

(1,1,0) ; (−4,0,1)

Per definizione di nucleo, gli elementi di Ker(f) hanno come immagine mediante la f lo zero del codominio, che in questo caso è il vettore nullo di R^3, pertanto valgono le seguenti condizioni:

 f(1,1,0) = (0,0,0) ; f(−4,0,1) = (0,0,0)

L'altro dato fornito dalla traccia ci dice che

f(−4,−1,1) = (12,3,−3)

cosicché non dobbiamo fare altro che calcolare la matrice associata a f rispetto alla base canonica di R^3 sapendo che:

 f(1,1,0) = (0,0,0) ; f(−4,0,1) = (0,0,0) ; f(−4,−1,1) = (12,3,−3)

Prima di procedere è bene verificare che f esiste.

I vettori preimmagine:

v_1 = (1,1,0) ; v_2 = (−4,0,1) ; v_3 = (−4,−1,1)

sono linearmente indipendenti, per cui formano una base di R^3. Il teorema di esistenza e unicità di un'applicazione lineare ci assicura che f esiste ed è unica.

La base canonica di R^3 è

 mathcalC = e_1, e_2, e_3 = (1,0,0), (0,1,0), (0,0,1)

e la matrice A_f^(mathcalC) che rappresenta f rispetto a questa base ha come colonne le immagini dei vettori di mathcalC tramite f.

Calcoliamole, partendo da f(e_1).

Esprimiamo e_1 come combinazione lineare dei vettori v_1, v_2, v_3. Imponiamo che sia

e_1 = av_1+bv_2+cv_3

e calcoliamo i coefficienti a,b,c che esistono e sono unici in quanto v_1,v_2, v_3 è una base di R^3.

Sostituiamo ogni vettore con le proprie componenti

(1,0,0) = a(1,1,0)+b(−4,0,1)+c(−4,−1,1)

Svolgiamo le operazioni tra vettori a secondo membro

(1,0,0) = (a−4b−4c, a−c, b+c)

e richiediamo che siano uguali le componenti che occupano la stessa posizione

a−4b−4c = 1 ; a−c = 0 ; b+c = 0

Procedendo con il metodo di sostituzione si ottiene la soluzione

(a,b,c) = (1,−1,1)

dunque

e_1 = av_1+bv_2+cv_3 = v_1−v_2+v_3

Da ciò segue che

f(e_1) = f(v_1−v_2+v_3) =

per la linearità dell'applicazione f

= f(v_1)−f(v_2)+f(v_3) =

per le condizioni che definiscono f

= (0,0,0)−(0,0,0)+(12,3,−3) = (12,3,−3)

In definitiva, la prima colonna della matrice canonicamente associata a f è (12,3,−3)^T.

Procedendo allo stesso modo si trova che

 e_2 = v_2−v_3 ; e_3 = 4 v_1−3v_2+4v_3

e le rispettive immagini, nonché la seconda e la terza colonna di A_F^(mathcalC), sono:

 f(e_2) = f(v_2−v_3) = f(v_2)−f(v_3) = (0,0,0)−(12,3,−3) = (−12,−3,3)

e

 f(e_3) = f(4 v_1−3v_2+4v_3) = 4 f(v_1)−3f(v_2)+4f(v_3) = 4(12,3,−3) = (48,12,−12)

In conclusione:

A_F^(mathcalC) = [12 −12 48 ; 3 −3 12 ;−3 3 −12]

e con questo è tutto!

Ringraziano: Omega, CarFaby, Kronoa
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