Continuità e differenziabilità in due variabili in presenza di un parametro

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Continuità e differenziabilità in due variabili in presenza di un parametro #83828

avt
cyp
Cerchio
Devo risolvere un esercizio in cui bisogna studiare continuità e differenziabilità in due variabili con un parametro.

Data la funzione

f(x,y) = (arctan(y^4)sin(xy))/(α (x^2+y^2)^((α)/(2))) se (x,y) ≠ 0 ; 0 se (x,y) = 0

- per quali valori di α∈R è continua?

- per quali valori di α∈R è differenziabile?

Grazie in anticipo
 
 

Re: Continuità e differenziabilità in due variabili in presenza di un parametro #83834

avt
Omega
Amministratore
Ok, eccoci emt

A discapito delle apparenze, la funzione non è così indomabile come sembra

f(x,y) = (arctan(y^4)sin(xy))/(α (x^2+y^2)^((α)/(2))) se (x,y) ≠ 0 ; 0 se (x,y) = 0

dove chiaramente dobbiamo richiedere α ≠ 0.

Notiamo subito che per (x,y) ≠ (0,0) il ramo di definizione non presenta problemi né in termini di continuità, né in termini di differenziabilità, in quanto rapporto e composizione di termini continui e differenziabili.

I nostri sforzi dovranno rivolgersi all'origine degli assi (0,0).


Studio della continuità

Per far sì che f sia continua in (0,0) deve verificarsi la seguente condizione

lim_((x,y) → (0,0))f(x,y) = 0

quindi lo studio della continuità si riduce allo studio del limite in due variabili al variare del parametro α∈R

lim_((x,y) → (0,0))(arctan(y^4)sin(xy))/(α (x^2+y^2)^((α)/(2)))

Se α < 0 possiamo riscrivere il limite come

lim_((x,y) → (0,0))(arctan(y^4)sin(xy)(x^2+y^2)^(-(α)/(2)))/(α)

con -(α)/(2) > 0. In questo caso è chiaro che, a prescindere dalla direzione di avvicendamento per (x,y) → (0,0), risulti

lim_((x,y) → (0,0))(arctan(y^4)sin(xy)(x^2+y^2)^(-(α)/(2)))/(α) = 0

Il caso α > 0 richiede uno studio più approfondito. Passiamo in coordinate polari

lim_(r → 0)(arctan(r^4sin^4(t))sin(r^2cos(t)sin(t)))/(α (r^2)^((α)/(2)))

dove x^2+y^2 = r^2 in forza dell'identità fondamentale (vedi formule trigonometriche).

L'utilizzo dei limiti notevoli ci permette di passare ad un limite equivalente, per semplice applicazione delle equivalenze asintotiche (come usare i limiti notevoli)

lim_(r → 0)(r^4sin^4(t)·r^2cos(t)sin(t)))/(α (r^2)^((α)/(2)))

ossia

lim_(r → 0)(r^6cos(t)sin^5(t)))/(α·r^(α))

ossia

lim_(r → 0)(r^(6-α)cos(t)sin^5(t)))/(α)

Ora, se 6-α > 0 è chiaro che il limite non dipende dall'angolo t, dunque non dipende dalla direzione considerata, e vale zero. Ne deduciamo che la funzione è continua in (0,0) se 0 < α < 6.

In caso contrario, se α ≥ 6, il limite non esiste e dunque la funzione non è continua nell'origine.


Studio della differenziabilità

Ci sono diversi aspetti teorici da prendere in considerazione quando si parla della differenziabilità in un punto, tutti ampiamente dibattuti e snocciolati nella lezione del link.

Quel che sappiamo di per certo dalla teoria è che senza continuità non si può parlare di differenziabilità, per cui per i valori del parametro α ≥ 6 la funzione non è differenziabile.

Quale tecnica di studio possiamo adottare per i casi dubbi? Potremmo avere la tentazione di buttarci sul teorema del differenziale totale, ma ci ritroveremmo a dover studiare la continuità delle derivate parziali e francamente data l'espressione della funzione... non è il caso.

Il metodo più semplice nel nostro caso prevede di ricorrere alla definizione: la funzione è differenziabile nel punto (0,0) se e solo se valgono entrambe le seguenti condizioni:

1) esistono le derivate parziali prime in (0,0);

2) il limitone è nullo

lim_((h, k) → (0,0))(f(0+h,0+k)-f(0,0)-f_(x)(0,0)h-f_(y)(0,0)k)/(√(h^2+k^2)) = 0

Procediamo e valutiamo l'esistenza delle derivate parziali con la definizione

 f_(x)(0,0): = lim_(h → 0)(f(h,0)-f(0,0))/(h) = lim_(h → 0)((0·0)/(α (h^2+0)^ fracα2)-0)/(h) = 0 ; f_(y)(0,0): = lim_(k → 0)(f(0,k)-f(0,0))/(k) = lim_(k → 0)((arctan(k^4)·0)/(α (0+k^2)^ fracα2)-0)/(k) = 0

Nota che in entrambi i casi abbiamo il rapporto tra uno zero preciso e una quantità che tende a zero, quindi il limite vale zero (non abbiamo alcuna forma indeterminata).

Le due derivate parziali esistono nel punto in esame e sono entrambe nulle.

Impostiamo il limitone di cui al punto 2):

lim_((h, k) → (0,0))(f(h,k)-f(0,0)-f_(x)(0,0)h-f_(y)(0,0)k)/(√(h^2+k^2)) = lim_((h, k) → (0,0))((arctan(k^4)sin(hk))/(α (h^2+k^2)^(fracα2)))/(√(h^2+k^2)) = lim_((h, k) → (0,0))(arctan(k^4)sin(hk))/(α (h^2+k^2)^((α)/(2))√(h^2+k^2)) = lim_((h, k) → (0,0))(arctan(k^4)sin(hk))/(α (h^2+k^2)^((α)/(2)+(1)/(2)))

Ora possiamo ripercorrere il procedimento di calcolo utilizzato nello studio della continuità, perché il limite è del tutto analogo.

Si vede subito che il limite vale zero per α < 0, valori del parametro per i quali la funzione è differenziabile.

Passando alle coordinate polari, arriviamo a

lim_(r → 0)(r^(6-(α+1))cos(t)sin^5(t))/(α)

per cui abbiamo differenziabilità se 6-α-1 > 0, ossia se α < 5.

In caso contrario il limite non vale zero (non esiste) e quindi la funzione non è differenziabile.
Ringraziano: CarFaby, cyp
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