Ok, eccoci
A discapito delle apparenze, la funzione non è così indomabile come sembra
dove chiaramente dobbiamo richiedere

.
Notiamo subito che per

il ramo di definizione non presenta problemi né in termini di continuità, né in termini di differenziabilità, in quanto rapporto e composizione di termini continui e differenziabili.
I nostri sforzi dovranno rivolgersi all'origine degli assi

.
Studio della continuità Per far sì che

sia continua in

deve verificarsi la seguente condizione
quindi lo studio della continuità si riduce allo studio del
limite in due variabili al variare del parametro
Se

possiamo riscrivere il limite come
con

. In questo caso è chiaro che, a prescindere dalla direzione di avvicendamento per

, risulti
Il caso

richiede uno studio più approfondito. Passiamo in
coordinate polari
dove

in forza dell'identità fondamentale (vedi
formule trigonometriche).
L'utilizzo dei
limiti notevoli ci permette di passare ad un limite equivalente, per semplice applicazione delle equivalenze asintotiche (
come usare i limiti notevoli)
ossia
ossia
Ora, se

è chiaro che il limite non dipende dall'angolo

, dunque non dipende dalla direzione considerata, e vale zero. Ne deduciamo che la funzione è continua in

se

.
In caso contrario, se

, il limite non esiste e dunque la funzione non è continua nell'origine.
Studio della differenziabilità Ci sono diversi aspetti teorici da prendere in considerazione quando si parla della
differenziabilità in un punto, tutti ampiamente dibattuti e snocciolati nella lezione del link.
Quel che sappiamo di per certo dalla teoria è che senza continuità non si può parlare di differenziabilità, per cui per i valori del parametro

la funzione non è differenziabile.
Quale tecnica di studio possiamo adottare per i casi dubbi? Potremmo avere la tentazione di buttarci sul
teorema del differenziale totale, ma ci ritroveremmo a dover studiare la continuità delle derivate parziali e francamente data l'espressione della funzione... non è il caso.
Il metodo più semplice nel nostro caso prevede di ricorrere alla definizione: la funzione è differenziabile nel punto

se e solo se valgono entrambe le seguenti condizioni:
1)
esistono le derivate parziali prime in

;
2) il
limitone è nullo
Procediamo e valutiamo l'
esistenza delle derivate parziali con la definizione
Nota che in entrambi i casi abbiamo il rapporto tra uno
zero preciso e una quantità che tende a zero, quindi il limite vale zero (non abbiamo alcuna
forma indeterminata).
Le due derivate parziali esistono nel punto in esame e sono entrambe nulle.
Impostiamo il limitone di cui al punto 2):
Ora possiamo ripercorrere il procedimento di calcolo utilizzato nello studio della continuità, perché il limite è del tutto analogo.
Si vede subito che il limite vale zero per

, valori del parametro per i quali la funzione è differenziabile.
Passando alle coordinate polari, arriviamo a
per cui abbiamo differenziabilità se

, ossia se

.
In caso contrario il limite non vale zero (non esiste) e quindi la funzione non è differenziabile.