Ciao Andrea.Snooker
Per quanto il termine generale della serie sia orripilante, come vedremo tra poco l'utilizzo del
criterio del confronto asintotico ci permetterà di ricondurci agevolmente ad una famiglia di serie ben note.
Dobbiamo ragionare fattore per fattore, ricordando che ci interessa il comportamento
definitivo del termine generale, vale a dire da un certo

.
Il primo fattore è

, e non richiede un grande lavoro.
Il secondo fattore è
e qui dobbiamo sporcarci un po' le mani, alla ricerca di una stima asintotica per la successione in esame. La strategia più conveniente prevede di ricorrere agli
sviluppi di Taylor. Per inciso, della liceità e delle modalità di utilizzo degli
sviluppi di Taylor-Mc Laurin con le successioni ne parliamo nella lezione del link.
La necessità dell'utilizzo di Taylor per determinare una stima asintotica, in particolare, nasce dal fatto che in
ci troveremmo di fronte ad una differenza tra infinitesimi che coincidono al primo ordine. Questo perché, raccogliendo un fattore

tra i primi due termini
e considerando la stima asintotica del
limite notevole della successione esponenziale, ci ritroveremmo con
Un'analisi al primo ordine di infinitesimo si rivela dunque insufficiente.
Consideriamo lo sviluppo del termine

al terzo ordine:
Se posso permettermi un consiglio, insisti sulla necessità di uno sviluppo agli ordini superiori con gli studenti.
Ora riprendiamo l'intero fattore e deduciamo la stima asintotica
in altri termini
Ok. È il momento del fattore
è qui dobbiamo innanzitutto osservare (anche se si tratta di un'osservazione ininfluente) che definitivamente risulta che
per vederlo è sufficiente portare tutto al membro di sinistra e ricordare che

è un
numero naturale. Per essere pignoli dovremmo invertire gli estremi di integrazione e anteporre un segno meno all'integrale, ma poco importa... In fin dei conti ci importa l'andamento quantitativo del termine generale.
Ora la parte interessante: al tendere di

abbiamo due fattori, nell'integranda
che si riducono asintoticamente ad una costante. Basta tenere conto del comportamento dell'
arcotangente per
Quindi,
a meno di un coefficiente, l'integranda è asintoticamente equivalente a
In buona sostanza la precedente osservazione ci permette,
a meno di un coefficiente, di considerare come equivalente asintotico del termine integrale l'integrale
Questo integrale è molto più abbordabile, possiamo addirittura determinarne il valore
un paio di conticini
Ricordiamoci che non dobbiamo fare un miliardo di conti. A noi interessa solamente una stima asintotica per

. In particolare possiamo limitarci a considerare gli
infiniti di ordine superiore.
Qui gli infiniti di ordine superiore si cancellano nella differenza, per cui con un semplice conticino passiamo a considerare il più alto ordine rimanente. Ci ritroviamo così con l'infinitesimo equivalente
Ok

abbiamo finalmente tutti gli ingredienti. Il termine generale della serie
è asintoticamente equivalente, per

, a
dove in particolare ho inglobato tutti i coefficienti, irrilevanti ai fini della stima asintotica, in un unico coefficiente

.
Abbiamo finito, perché abbiamo ricondotto la serie alla
serie armonica generalizzata, che converge se
ossia

.