Seguiamo il procedimento per lo
studio di funzione.
Prima di cominciare conviene riscrivere l'espressione della funzione in una forma equivalente, ricorrendo ad una nota
proprietà delle potenze
ossia, con un paio di conticini e riscrivendo la
frazione di frazione come singola frazione
da cui la forma ben più gestibile
Ok, occupiamoci del
dominio. L'unica richiesta da imporre riguarda il non annullamento del denominatore
una semplicissima
equazione esponenziale che dà come soluzione
Ne consegue che il dominio della funzione è

.
Passiamo al
segno della funzione. Dobbiamo risolvere

, ossia la
disequazione fratta
Studiamo separatamente il segno di numeratore e denominatore:
(perché somma di due quantità positive, infatti la
funzione esponenziale è sempre positiva)
Il confronto tra i segni di numeratore e denominatore è immediato: la funzione è positiva per

e negativa per

.
Dallo studio del segno è inoltre evidente che non sono presenti
intersezioni con gli assi.
È il momento dei
limiti agli estremi del dominio. Dobbiamo calcolarne 4:
Ricordando il comportamento della funzione esponenziale, i due termini

vanno a zero per

. Rimane

, per cui

è
asintoto orizzontale per

.
Qui si procede per
confronto tra infiniti.
per cui

è asintoto orizzontale per

.
I restanti limiti si calcolano con l'algebra di
infiniti e infinitesimi
per cui

è
asintoto verticale per la funzione.
Passiamo quindi a studiare i
massimi e minimi. Calcoliamo la derivata usando la
regola di derivazione per il rapporto di funzioni
Attenzione alle derivate che coinvolgono i termini esponenziali: essi richiedono l'applicazione del teorema per la
derivata della funzione composta
Riscriviamola nella forma più compatta
ossia
Studiamo il segno della derivata prima: una sciocchezza!

Infatti il denominatore è un quadrato, ed è positivo per ogni

nel dominio di

. Il numeratore invece è sempre negativo perché il fattore esponenziale è sempre positivo.
Di conseguenza

ovunque su

e ne deduciamo che

è una
funzione decrescente su tutto il proprio dominio.
Calcoliamo ed eseguiamo lo studio della
derivata seconda: è grazie ad esso che riusciamo a determinare gli intervalli di concavità e di convessità della funzione.
Il calcolo della derivata seconda avviene applicando la regola di derivazione del quoziente sull'espressione della derivata prima
Calcoliamo le derivate rimaste
e raccogliamo totalmente i fattori comuni, ossia
In definitiva l'espressione della derivata seconda è
Studiamo il segno della derivata seconda, non prima di aver osservato che i fattori
![8e^(2x) e [e^(2x)+1]](/images/joomlatex/8/7/87f83070fccff9be9f33598b897457d7.gif)
sono entrambi positivi nel dominio, di conseguenza il segno di

dipende esclusivamente da quello di

.
Possiamo asserire che la derivata seconda è positiva per

mentre è negativa per

.
La funzione di partenza dunque è convessa per

mentre è concava per

.
Abbiamo tutte le informazioni per disegnare il
grafico.