Ciao a te Frenky
Abbiamo un'
equazione differenziale lineare del terzo ordine non omogenea in cui la funzione termine noto è

. Utilizzare la strada standard è alquanto laborioso, un modo per abbassare l'ordine dell'equazione differenziale consiste nel porre:
In questo modo l'equazione differenziale diventa:
inoltre per le
formule di bisezione si ha:
quindi l'equazione differenziale si riscrive come:
Ci siamo ricondotti ad una equazione differenziale del secondo ordine, lineare, a coefficienti costanti non omogenea.
Studio dell'omogenea associata Consideriamo l'equazione omogenea associata:
Associamo ad essa l'equazione caratteristica:
che ha per soluzioni i numeri complessi:
La famiglia di funzioni che soddisfa l'equazione omogenea associata:
Il prossimo passaggio consiste nel determinare la soluzione particolare

che soddisfa l'equazione differenziale. C'è un piccolo problema, sembrerebbe proprio che non potremmo utilizzare il
metodo di somiglianza, almeno non subito, dobbiamo dapprima usare il
principio di sovrapposizione. In soldoni andremo alla ricerca di due soluzioni particolari dell'equazione.

tale che:
e

tale che:
La funzione

sarà la soluzione particolare dell'equazione differenziale del secondo ordine di partenza. Iniziamo quindi col determinare

:
La funzione termine noto è un polinomio di grado zero, possiamo pensare di prendere come soluzione particolare
Sostituiamo nell'equazione

così da ottenere:
Be' abbiamo trovato la prima soluzione particolare:
Andiamo alla ricerca della soluzione particolare dell'equazione differenziale:
La funzione termine noto si presenta nella forma:
dove

è un polinomio di grado 0 e

. Ora poiché

non è soluzione dell'equazione caratteristica allora la soluzione particolare sarà della forma:
dove

sono due polinomi dello stesso grado di

.
La soluzione particolare sarà quindi:
dove A, B sono costanti da determinare. E per farlo calcoleremo la derivata prima e la derivata seconda:
Sostituiamo nell'equazione differenziale
Sommando i termini simili:
Uguagliando il coefficiente del coseno al primo membro con quello del secondo, e il coefficiente del seno del primo membro con quello del secondo (che non c'è quindi il coefficiente è zero) otteniamo il sistema:
Dunque:
Per il principio di sovrapposizione avremo che la soluzione particolare dell'equazione differenziale di partenza è:
Benissimo! L'integrale generale dell'equazione differenziale è dato dalla somma tra la soluzione particolare e la famiglia di soluzioni dell'equazione omogenea associata:
Attenzione non abbiamo finito, abbiamo determinato z, ma noi siamo interessati alla funzione

che obbedisce alla relazione:
Per ottenerla sarà sufficiente integrare

rispetto alla variabile x:
Ora abbiamo finito!
