La prima cosa da fare è interpretare geometricamente il dominio
a occhio. In generale non è sempre possibile, in pratica in una buona parte degli esercizi assegnati in sede d'esame...lo è.
Osserviamo che le disequazioni
individuano rispettivamente il cilindro con
asse di simmetria l'asse delle z ed il cilindro con asse di simmetria l'asse delle y.
Come possiamo capirlo? Bé, in realtà dovremmo sapere che in

un'equazione del tipo
individua un
cilindro, infatti nel piano

essa individua una
circonferenza; al variare di

tale circonferenza genera la superficie del cilindro, costruita sezione per sezione.
Discorso analogo nel caso di

.
Ok

l'insieme di cui vogliamo calcolare il volume è dato dall'
intersezione tra questi due cilindri
Scriverne gli estremi ad occhio purtroppo non è semplice, dunque non possiamo fare altro che procedere con una trascrizione puramente algebrica, e confrontare poi gli estremi di integrazione ottenuti con l'interpretazione grafica.
Scriviamo le due condizioni che individuano
nella forma
Possiamo riassumere il tutto in un'unica disequazione facendo uso della
funzione minimo, che è preziosissima quando si tratta di integrali doppi e tripli.
La funzione minimo è utilissima perché permette di disaccoppiare gli estremi di integrazione con estrema facilità. In pratica dobbiamo passare all'unione di due sistemi:
- nel primo riscriviamo la condizione
scegliendo un valore minimo ed imponendo la condizione per cui esso sia effettivamente il minimo;
- nell'altro riscriviamo la condizione prendendo l'altro valore minimo ed imponendo la condizione per cui esso sia effettivamente minimo.
Forse è più facile in simboli
Digerito il precedente passaggio, siamo ad un passo dagli estremi di integrazione.
Lavoriamo sul primo sistema
La prima condizione si riscrive banalmente come segue
al che scopriamo che essa sottintende una condizione di esistenza su

, quella che garantisce l'esistenza della radice. Scriviamola esplicitamente
Lavoriamo sulla terza condizione con semplici passaggi algebrici
In sintesi abbiamo
Che cosa individua l'ultima condizione? Senza diventare matti tra radici e passaggi algebrici, dovremmo sapere che l'equazione

individua una coppia di rette nel
piano cartesiano ed in particolare le due bisettrici dei quadranti
La disequazione

individua la regione piana compresa tra le due bisettrici
Tenendo conto della seconda condizione del sistema e ricordandoci quale equazione individua la rispettiva bisettrice, notiamo che
- se

, la disequazione

si traduce in
- se

, la disequazione

si traduce in
condizioni che in sede di integrazione andranno utilizzate per tradurre l'integrale in

nella somma di due integrali, ma che al momento per brevità possiamo scrivere in modo compatto sfruttando la definizione di
valore assoluto
Secondo sistema
Ragionamenti del tutto analoghi ai precedenti permettono di scrivere
nota che in questo caso la disequazione coinvolta è

, che individua l'insieme
Abbiamo finito: non resta che scrivere gli estremi di integrazione nell'integrale triplo per il volume di
Ecco fatto!
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Ti lascio il link per una lettura di approfondimento che potrebbe tornarti utile per esercizi simili:
come rappresentare le soluzioni di una disequazione nel piano.