Eccoci
Vogliamo studiare la convergenza di un
integrale improprio di seconda specie Innanzitutto osserviamo che sull'intervallo di integrazione
![displaystyle[0,π]](data:image/gif;base64,R0lGODlhIgASAOMAAP///wAAAERERFRUVKqqqoiIiJiYmLq6ujIyMszMzBAQENzc3O7u7nZ2dmZmZiIiIiH5BAEAAAAALAAAAAAiABIAAASXUAwCqr04azP6JYVRHFpZetUhWEhivhYKCFTFwbAcuKmCv6hFYGFJBBimBSLAbPoqKCOxIjU5iAUAYRobUIdFsIa3oDQywZ3lcIQ1kA60txIgVQjP12omtwgMFgVzJgRnAAF9KXsACFMLA0gYCHZqFzJaBYV2AEaAFwwPfptQgzA1P6Sop6iXJgeRqACtJausErWxJRwDEQA7)
la
funzione seno è non negativa, dunque su tale intervallo possiamo scrivere
eliminando semplicemente il
valore assoluto. Abbiamo così
Abbiamo solo due punti in cui dobbiamo studiare il comportamento della funzione integranda, e in particolare sono gli estremi dell'intervallo di integrazione:
- all'estremo sinistro

dobbiamo tenere sotto controllo il comportamento del numeratore e del denominatore. Questo perché

sono parametri reali e possono assumere valori sia negativi che positivi.
- All'estremo destro

il numeratore non crea problemi, mentre il denominatore di annulla.
Alla luce di queste considerazioni preliminari, studiamo il comportamento asintotico dell'integranda nell'intorno dei due estremi di integrazione.
Intorno destro di
Per

abbiamo un'equivalenza asintotica immediata, quella dettata dal
limite notevole del seno
dunque l'integranda soddisfa la seguente equivalenza asintotica
Ci siamo ricondotti all'integranda di un
integrale improprio notevole e sappiamo che esso converge se
Intorno sinistro di
In questo caso dobbiamo fare un po' più di attenzione, ma fortunatamente dobbiamo prestarne solamente nello studio del denominatore. Un'analisi preliminare ci suggerisce un'equivalenza asintotica immediata (ottenuta per valutazione diretta del numeratore)
In buona sostanza il numeratore è asintoticamente equivalente ad una costante, dunque non è rilevante ai fini della convergenza dell'integrale.
E per il denominatore come ci comportiamo? Sappiamo che

è un infinitesimo al tendere di

. Calcoliamone lo
sviluppo in serie di Taylor con centro

e arrestiamoci al primo ordine di sviluppo non nullo
ossia
e abbiamo ricavato l'equivalenza asintotica per la funzione integranda nell'intorno sinistro di
Ci siamo: ancora una volta il
criterio del confronto asintotico per integrali impropri di seconda specie ci leva le castagne dal fuoco e, grazie al confronto con gli integrali impropri fondamentali vediamo che abbiamo convergenza per

.
In definitiva: valori dei parametri per i quali converge l'integrale assegnato Dobbiamo mettere a sistema le condizioni di convergenza relative ai due estremi
In termini grafici possiamo considerare il piano

(considerando le

come ascisse e le

come ordinate).
Se riscriviamo la prima condizione come

è facile vedere che essa individua la regione che giace al di sopra della
retta 
.
La condizione

individua la parte del piano che giace a sinistra della retta verticale

.
In un grafico:
e per concludere in bellezza ti suggerisco di dare un'occhiata alla lezione sulla
rappresentazione delle soluzioni di una disequazione nel piano.
