A un primo impatto
non ha affatto l'aspetto di un'
equazione fratta di primo grado: non sembrano esserci denominatori e tra l'altro c'è un polinomio di secondo grado.
A conti fatti, però, i denominatori ci sono eccome e sono rappresentati dai divisori che compongono le divisioni. Ricordiamo, infatti, che una divisione può essere espressa mediante il prodotto tra il dividendo e il
reciproco del divisore, purché quest'ultimo sia non nullo.
Prima di continuare, imponiamo quindi le condizioni di esistenza, richiedendo che i divisori siano diversi da zero.
Imponiamo che

sia non nullo
Per quanto concerne la non nullità del secondo divisore, dobbiamo procedere con maggiore attenzione
Il primo membro è il
quadrato del binomio 
, per cui la relazione si esprime nella forma equivalente
Tenendo conto che una potenza è non nulla se e solo se la base è diversa da zero ricaviamo la condizione:
In definitiva, possiamo affermare che l'insieme di esistenza associato all'equazione è:
dove

è il
simbolo che indica la congiunzione logica.
Sotto i vincoli dettati dalle condizioni di esistenza, trasformiamo la divisione in prodotto:
Semplifichiamo la frazione algebrica e, al contempo, trasportiamo tutti i termini al primo membro
Calcoliamo il
minimo comune multiplo tra i polinomi a denominatore
Ora che il denominatore ha svolto il proprio ruolo possiamo sbarazzarcene
Sviluppiamo i vari prodotti avvalendoci della
regola dei segni
Sommiamo i
monomi simili
e risolviamo l'
equazione di primo grado ottenuta seguendo il procedimento standard: basta isolare l'incognita al primo membro.
La soluzione è chiaramente accettabile perché rispetta tutti i vincoli dettati dalle condizioni di esistenza, pertanto possiamo concludere che l'equazione è determinata e il suo insieme soluzione è
