Del calcolo di autovalori, autovettori ed autospazi di una matrice parliamo nel dettaglio nelle nostre lezioni su matrici e vettori.
Ti rimando prima o dopo alla lettura della lezione e delle lezioni di approfondimento che linkerò nel corso della mia risposta.
A titolo di esempio, vediamo come calcolare gli autovalori della matrice
Per definizione gli autovalori di una matrice sono gli zeri del polinomio caratteristico
della matrice, ossia le soluzioni dell'equazione
dove il polinomio caratteristico
è definito mediante il determinante di un'opportuna matrice:
dove
denota la matrice identità.
Calcoliamo il polinomio caratteristico della matrice considerata
Dato che abbiamo a che fare con una matrice 3x3 possiamo usare la regola di Sarrus
Per calcolare gli autovalori consideriamo l'equazione omogenea associata
e per risolverla conviene procedere con un raccoglimento parziale, per poi applicare la legge di annullamento del prodotto
Da cui ricaviamo le soluzioni
(ripetuta due volte) e
.
Gli autovalori della matrice
sono quindi
con molteplicità algebrica 2 e
con molteplicità algebrica 1.
Ora procediamo al calcolo degli autospazi, che per definizione sono i sottospazi vettoriali di autovettori associati a ciascuno degli autovalori.
Nel nostro caso ci sono due autospazi ed essi sono sottospazi vettoriali di
.
Autospazio ed autovettori relativi all'autovalore
Per definizione di autospazio e di autovettore, dobbiamo considerare il sistema lineare
dove
è il vettore delle incognite e dove sostituiremo in luogo di
l'autovalore considerato.
Lo spazio delle soluzioni è detto autospazio relativo all'autovalore
, mentre le soluzioni
(ossia gli elementi dell'autospazio) sono detti autovettori relativi all'autovalore
.
Scriviamo il sistema in forma matriciale con
ossia, eseguendo i prodotti riga per colonna
Il sistema lineare presenta due equazioni linearmente dipendenti, sicché dobbiamo attribuire ad una delle tre incognite il ruolo di parametro. Poniamo
e procediamo con il metodo di sostituzione
Da qui è immediato vedere che l'autospazio relativo all'autovalore
è dato da
e, ricordando il metodo per estrarre una base dallo spazio delle soluzioni di un sistema lineare omogeneo, otteniamo ad esempio come base di autovettori
Attenzione a non confondere il concetto di base costituita da autovettori con gli autovettori (che sono infiniti).
Poiché la base è costituita da un solo vettore, concludiamo che la dimensione dell'autospazio associato a
è pari ad 1 e dunque
è un autovalore con molteplicità geometrica pari a 1.
Autospazio ed autovettori relativi all'autovalore
Procediamo in modo del tutto analogo al caso precedente: consideriamo
e scriviamo il sistema sotto forma di equazioni
da cui ricaviamo
e quindi
Di conseguenza l'autospazio relativo all'autovalore
è dato da
e ne possiamo considerare come base di autovettori
oppure, perché no :)
Ad ogni modo
è un autovalore con molteplicità geometrica 1.
Fine. Come considerazione finale, da quanto abbiamo ricavato è immediato capire che
non è una matrice diagonalizzabile. ;)
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